Appuntamento al Castello di Novara con la mostra L’Italia dei primi Italiani. Ritratto di una nazione appena nata, a cura di Elisabetta Chiodini, in scena dal 1 novembre al 6 aprile 2025. Un percorso di 70 capolavori eseguiti dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento da alcuni dei maggiori protagonisti della nostra cultura figurativa.
Novara, Italia.
Appuntamento al Castello di Novara con la mostra L’Italia dei primi Italiani. Ritratto di una nazione appena nata, a cura di Elisabetta Chiodini, in scena dal 1 novembre al 6 aprile 2025. Un percorso di 70 capolavori eseguiti dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento da alcuni dei maggiori protagonisti della nostra cultura figurativa.

Angelo Morbelli – Le risaiuole, 1897, olio su tela, 40 x 60 cm, Collezione privata.
La mostra
La mostra illustra la nostra nazione appena nata, il suo variegato territorio e la sua popolazione nel corso di decenni che sono stati testimoni di profonde trasformazioni, politiche, economiche, culturali e sociali che avrebbero lentamente condotto il Paese verso la modernità. La rassegna, organizzata da METS Percorsi d’Arte congiuntamente a Comune di Novara e Castello di Novara, si articola in sezioni tematiche che accompagnano i visitatori attraverso il succedersi delle sale del Castello presentando loro opere provenienti da prestigiose collezioni, sia pubbliche sia private.
Sezione I | Un territorio variegato. Vita rurale tra pianure, valli e monti
La prima sezione è dedicata all’Italia rurale e alla realtà del modo contadino, dalle Alpi alla Sicilia. I territori e la vita quotidiana dei nuovi italiani saranno illustrati attraverso straordinari lavori di artisti di grande spessore e fama; tra questi sia sufficiente ricordare Telemaco Signorini (1835-1901), Giuseppe De Nittis (1846-1884), Stefano Bruzzi (1835-1911), Giovanni Battista Quadrone (1844-1898), Gugliemo Ciardi (1842-1917), Francesco Paolo Michetti (1851-1929), Angelo Morbelli (1853-1919), Carlo Fornara (1861-1978), Achille Tominetti (1848-1917) e Cesare Maggi (1881-1961).

Sezione II | Lo sviluppo costiero della penisola e le attività delle regioni marittime
La seconda sezione illustra la varietà delle nostre coste, in prevalenza alte, frastagliate, rocciose e scoscese quelle che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, per lo più basse con spiagge sabbiose e ghiaiose quelle che si affacciano sul Mar Adriatico. Oltre 8000 chilometri di territori molto diversi per morfologia, struttura geologica, varietà di ambienti naturali, insediamenti umani e produttivi. L’articolato territorio costiero e le attività dei suoi abitanti saranno documentati da dipinti di Giovanni Fattori (1825-1908), Vincenzo Cabianca (1827-1902), Luigi Steffani (1828-1898), Francesco Lojacono (1838-1915), Rubens Santoro (1859-1941) e molti altri.
Sezione III | Il volto delle città
La terza sezione documenta alcuni aspetti della realtà urbana delle tre Capitali d’Italia, Torino, Firenze, Roma, e di altre grandi città come Napoli, Venezia e non ultima Milano, la prima metropoli italiana. Città quest’ultima che, più di altre, vuole essere moderna e avverte una forte esigenza di trasformazione e che a vent’anni esatti dalla proclamazione dello stato unitario, in occasione dell’Esposizione Industriale Italiana del 1881, è definita da Giovanni Verga la “Città più Città d’Italia”, la capitale morale del paese, quella destinata ad assumere in breve tempo una funzione trainante nel campo della produzione industriale e del lavoro. In sala dipinti di Filippo Carcano (1840-1914), Pio Joris (1843-1921), Adolfo Tommasi (1851-1933), Marco Calderini (1850-1941) e altri.

Michele Cammarano – Presso il Colosseo, 1870 circa, olio su tela 70 x 119,5 cm, Carpi,
Collezione Palazzo Foresti.
Sezione IV | I riti della borghesia. Il tempo libero in città e in villeggiatura
La quarta sezione è dedicata agli svaghi della borghesia e conduce il visitatore in lussureggianti giardini urbani, a teatro, tra le luci soffuse di prestigiosi salotti, in campagna per una gita fuori porta o in luoghi di villeggiatura. Tra i pittori in sala Ettore Tito (1859-1941), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Vespasiano Bignami (1841-1929), Pompeo Mariani (1857-1927),Carlo Pittara (1835-1891) e Luigi Gioli (1855-1947).
Sezione V | L’arte declinata al femminile
La quinta sezione è declinata tutta al femminile e illustra le diverse relazioni che numerose donne borghesi intrattenevano con le arti figurative. In sala incontriamo chi visitava le città d’arte e i loro straordinari musei, chi amava collezionare arte contemporanea e frequentava gli studi dei maggiori artisti per valutare personalmente le opere da acquistare per la propria collezione, chi amava dipingere per puro diletto e chi, invece, aveva coraggiosamente scelto di fare della pittura la propria professione. Tra gli autori presenti Silvestro Lega (1826-1895), Odoardo Borrani (1833-1905), Michele Cammarano (1835-1920).

Sezione VI | L’amore venale
La piccola cella del castello ospita la sesta sezione della mostra proponendo una scelta di opere legate ai tanti volti che la prostituzione ha avuto nell’Ottocento. Argomento che è stato spesso oggetto dell’attenzione di romanzieri e poeti, drammaturghi e compositori, ma che molto più raramente è stato affrontato dai pittori; tra questi Angelo Morbelli (1853-1919).
Sezione VII | Tempi moderni. La vita nelle metropoli
L’ultima sezione della mostra è dedicata ai diversi aspetti della vita quotidiana dei nuovi Italiani nelle più moderne città del Paese. Città industrializzate e sempre più popolose nelle quali lusso e miseria convivevano spesso l’uno accanto all’altra. Città che alternavano zone lussuose con splendidi complessi edilizi contemporanei perfettamente rispondenti alle rinnovate esigenze della facoltosa borghesia, a zone squallide e fatiscenti abitate da una popolazione spesso priva di un lavoro regolare, costretta per poter sopravvivere ai lavori più umili o all’accattonaggio. Straordinari episodi di vita moderna documentati da grandi artisti tra i quali Emilio Longoni (1859-1932), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Angelo Morbelli (1853-1919), Attilio Pusterla (1862-1941), Francesco Netti (1832-1894), Demetrio Cosola (1851-1895) e Italo Nunes Vais (1860-1932).

Angelo Morbelli – In battello sul lago Maggiore, 1915, olio su tela, 55 x 98 cm,
Collezione Fondazione Cariplo.
Le parole di Paolo Tacchini, Presidente di METS Percorsi d’arte
Commenta Paolo Tacchini, Presidente di METS Percorsi d’arte: In occasione delle Olimpiadi dovevamo pensare a un progetto legato alla nostra nazione e alle sue peculiarità, ma che fosse coerente con la nostra specifica missione, divulgare l’arte di un periodo ben preciso. Così è nata l’idea dell’Italia dei primi italiani. Un viaggio ideale nella nostra nazione appena nata, raccontata attraverso le opere degli artisti dell’epoca, molti dei quali protagonisti degli eventi che avevano portato alla sua nascita.
Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026
La mostra è stata inserita, infatti, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.
INFO
Per informazioni e dettagli, consultare www.metsarte.it
Photo courtesy of Ufficio stampa mostra: Clarart | Claudia Ratti




