Lignano: che bella sorpresa

Lignano: che bella sorpresa

Scritto da Simona PK Daviddi on . Postato in Coppia, Destinazioni, Itinerari, Single, Weekend

Destinazione perfetta per un weekend fuori stagione, Lignano affascina con il suo mix di spiagge chilometriche e architetture d’autore, da abbinare a un’escursione nella Laguna di Marano, un unicum di raro charme, tra “casoni” e cantine, (quasi) sull’acqua.

Lignano (UD), Italia.
Dici Lignano e pensi subito alle infinite distese di soffice sabbia color oro che hanno reso famosa questa località costiera friulana (siamo in provincia di Udine e i chilometri di spiaggia sono ben otto). Ma guai a pensare che si tratti solo di una destinazione estiva, tutt’altro! E autunno e primavera sono forse proprio le stagioni migliori per un weekend di scoperta del territorio, all’insegna del bien vivre e mescolando tra loro ingredienti di prima qualità: natura, cultura e buona tavola.

Le “tre Lignano”

Sabbiadoro è sicuramente la località più famosa di Lignano, il suo cuore pulsante e glamour, dominato dall’iconica Terrazza a Mare, che con la sua candida forma a conchiglia regala panorami mozzafiato dall’acqua (è notizia ormai certa che la scenografica struttura si rifarà presto il trucco, per riaprire con una novità gourmet: ospiterà al suo interno un ristorante stellato!).

Anche le altre due anime della cittadina, però, benché meno note, sapranno regalare soprese inaspettate. A iniziare da Lignano Pineta, un vero gioiello di architettura contemporanea, nato dall’originale mente creativa di Marcello D’Olivo, urbanista e pittore, oltre che architetto visionario, con una vera e propria passione per le linee curve e le spirali – «La natura è dominata da curve. Io sono un lavoratore della matita e il mio tratto deve essere un’architettura di curve. Per rispetto verso la natura e l’architettura» affermava lo stesso D’Olivo –. E così agli inizi degli Anni 50 nasce la “chiocciola” di Lignano Pineta: una serie di lotti abitativi attraversati solo da una strada a spirale che crea suggestivi cerchi concentrici; non solo: D’Olivo firma anche alcune ville, sempre a Lignano Pineta, anch’esse caratterizzate da linee curve, volumi tondeggianti e sinuose spirali, come le bellissime Villa Mainardis e Villa Spezzotti, nonché il famoso “Treno”, il lungo viale commerciale che assomiglia, appunto, a un treno. Non stupisce quindi che il grande Ernest Hemingway quando vide il progetto della Chiocciola nel 1954 definì Lignano la “Florida Italiana”.

Gli amanti del relax e della quiete possono invece optare per Lignano Riviera, immersa in una ricca vegetazione, scandita dal fruscio dei pini marittimi e dallo scorrere placido delle acque del Tagliamento, dove è possibile, accanto alle soluzioni alloggiative classiche, sperimentare anche un soggiorno a bordo di una floating home.

La Laguna di Marano: ecosistema di raro fascino

Incastonata tra Lignano e Grado, c’è un unicum che merita almeno una giornata, la Laguna di Marano, un habitat peculiare, dove l’acqua salmastra – resa quasi dolce dai diversi fiumi e canali che sfociano nell’Adriatico – e la vegetazione lussureggiante ospitano diverse specie ittiche e avifaunistiche, tra le quali il falco di palude, il cigno reale e gli aironi rossi, cinerini e bianchi. Sono ben due le riserve naturali presenti in Laguna, quella delle Foci del Fiume Stella e la riserva della Valle Canal Novo, da raggiungere con un’emozionante traversata da Lignano in barca, percorrendo la Litoranea Veneta, una via d’acqua di oltre cento chilometri che unisce Venezia al fiume Isonzo: agli incroci, come accade sulla terraferma, una serie di “briccole” – pali segnaletici – sostengono dei veri e propri segnali stradali.

E a proposito di Venezia, si ritroveranno gli echi e le suggestioni della Serenissima nel borgo di Marano, un gomitolo di palazzi storici elegantemente decorati, calli e piazzette, dimore signorili affacciate sull’acqua e campielli appartati: qui la Repubblica di Venezia ha dominato per 400 anni, lasciando in eredità, oltre all’architettura, il dialetto dalla cadenza veneta, le tradizioni gastronomiche marinare e uno speciale rapporto tra mare e marinai, che ancora oggi fa di Marano – una curiosità: il nome è antichissimo e risale al generale romano Mariano – un porto peschereccio vivo e vitale.

Testimonianza proprio dell’attività di pesca sono i “casoni” – alcuni mantengono ancora sospesi sull’acqua i grandi bilancioni da pesca –, costruzioni spartane fatte di canne e legno, dove un tempo si riparavano i pescatori durante la notte quando le battute di pesca li tenevano in laguna per più giorni. Affacciati sull’acqua ed edificati su minuscole barene verdissime, a Marano ci sono ancora circa 45 casoni – un vero e proprio villaggio – di proprietà delle famiglie originarie dei pescatori locali: i casoni infatti non si possono né affittare né vendere, ma se si avesse la fortuna di conoscere uno dei proprietari e di venire invitati a pranzo, sarebbe sicuramente un’esperienza memorabile, a base di pesce appena pescato, sarde in saor e anguilla ai ferri, il tutto accompagnato da buon vino locale, circondati dall’acqua lagunare.

E a proposito di vino, un’ultima visita è di rigore prima di lasciare la magica Laguna di Marano, quella alla cantina Ghenda (www.ghendafausto.com) che sembra anch’essa emergere all’improvviso dall’acqua della laguna; qui le viti affondano le proprie radici in quelle che erano le antiche valli da pesca e regalano un vino super minerale e dai sentori unici – da provare sia il Vignua, dal nome del canale d’ingresso della valle da pesca, un tokaj in purezza dal bouquet profumato, perfetto con i piatti di pesce locale, sia il Bufole de Paluo (“bollicine di laguna” nella parlata locale) un Pinot Bianco vinificato a spumante metodo Charmat/Martinotti con sentori di fiori bianchi e frutta esotica.

IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI

Dove dormire

Hotel Luna ***
Affacciato direttamente sul mare nel cuore di Lignano
Info: www.hoteluna.com

Dove mangiare

Ristorante Agosti
Nella zona pedonale di Lignano, propone i piatti della tradizione, come calamaretti spillo fritti e “canoce di nassa”, accompagnati da ottimi vini.
Info: www.ristoranteagosti.it

Ristorante Al Cason
Un po’ lounge un po’ ristorante: atmosfere chic affacciate sul fiume, da dove ammirare il tramonto prima di assaggiare la cucina locale.
Info: www.ristorantealcason.it

In barca in laguna

Somewhere Tours organizza escursioni in barca alla scoperta della Laguna di Marano e delle sue isole. Sono possibili anche itinerari personalizzati.
Info: www.somewheretours.it     

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Simona PK Daviddi

Emiliana per tre quarti (l’ultimo quarto è top secret) è convinta di essere la discendente diretta di Matilde di Canossa, perché come lei “chiacchiera” in una manciata di lingue, tra le quali il russo e il giapponese. Nessuno la chiama con il suo primo nome di battesimo – neppure i suoi genitori né il suo editore – ma con le iniziali degli altri due (anche questi top secret), Pikappa. Ha scoperto le tre grandi passioni della sua vita – viaggiare, fotografare e scrivere – quando aveva otto anni e le hanno regalato la prima reflex e la prima moleskine; da allora, appena può, infila “due cose” in valigia e parte, rigorosamente in compagnia della sua Nikon. Il jet lag la rende euforica. Di recente si è innamorata del rugby e della Sicilia: si sospetta che la “colpa” sia di Massimiliano, il suo fidanzato, rugbista trinacrio. Se non facesse la giornalista, farebbe la ballerina di danza del ventre o la bailaora di flamenco.