Tra terra, acqua e cielo, in un lembo di terra della provincia ferrarese, ancora poco conosciuto, si nasconde un autentico paradiso, dove la natura la fa da padrona e i suoi “abitanti” sono le numerose specie di uccelli acquatici
Ferrara (FE)
Cosa c’è al di là del fiume?
Una terra sconosciuta per molti, ma osservando attentamente oltre l’argine, si scopre un paradiso naturalistico dove il tempo si è fermato, fuori dal turismo di massa.
Grazie a VisitFerrara, siamo andati a visitarlo e abbiamo scoperto una terra incontaminata, popolata da centinaia di specie di animali diversi, dove l’uomo (fortunatamente) è soltanto spettatore.
Stiamo parlando delle Valli e delle Vallette del territorio ferrarese, un’area naturale protetta inserita all’interno del Parco regionale del Delta del Po.
Le Vallette di Ostellato
Prima tappa alle “Vallette di Ostellato” un’oasi naturalistica lunga circa 10 km, paradiso perfetto per appassionati di birdwatching o per chi desidera praticare la pesca sportiva o la fotografia naturalistica.
Qui, infatti, sono presenti ben 150 specie di uccelli acquatici. Si possono vedere tutti i tipi di aironi (bianco maggiore, cenerino e rosso), numerosi trampolieri, tra cui il Cavaliere d’Italia, il falco di palude e la poiana. Si possono avvistare anche due pennuti dai nomi curiosi: il “Mignattaio”, specie rarissima dal piumaggio ricco di sfumature di colore tra il rame e il verde petrolio, e la “Pettegola”, un loquace uccello dalle gambe color arancione.
Da aprile a fine novembre, nei fine settimana, vengono organizzati eventi come escursioni fotografiche, apertivi al tramonto, gare di pesca e passeggiate a piedi o in bicicletta.
Si può accedere e pernottare all’interno dell’area anche in camper, van o tenda e trascorrere una giornata di totale relax, prenotando una delle aree picnic attrezzate con barbecue e gazebi. Un bellissimo modo per passare del tempo fuori dal caos cittadino, circondati solo dal suono della natura e dei suoi volatili.

Gli specchi d’acqua delle Valli di Argenta
Il silenzio della natura ci porta poi alla scoperta delle “Valli di Argenta” come seconda tappa, un’oasi di biodiversità con un patrimonio naturalistico raro, visitabile esclusivamente su prenotazione con guida.
Sesta stazione naturalistica del Parco Regionale del Delta del Po, con un territorio di circa 1.600 ettari, le Valli di Argenta rappresentano una tra le più vaste zone umide d’acqua dolce dell’Italia settentrionale. Oggi le valli vengono utilizzate come casse di espansione per raccogliere le acque della bassa pianura bolognese e per evitare alluvioni.
Perché il nome “Argenta”? Perché ricorda un po’ il colore argenteo che si riflette sull’acqua creando una luce stupenda. Una luce che cattura appassionati di fotografia da tutto il mondo.
Infatti, ogni anno viene organizzato il “Foto Festival della Natura”, un workshop fotografico con la presenza di importanti relatori di riviste di rilievo come National Geographic. Un evento che prevede escursioni in natura nelle Valli di Argenta, nelle Anse Vallive e sessioni fotografiche all’interno di una meravigliosa riserva naturalistica, l’Oasi di Boscoforte.
L’Oasi di Boscoforte: un tesoro racchiuso nelle Valli di Comacchio
Nel cuore delle Valli di Comacchio esiste uno dei più straordinari ecosistemi d’Europa, un paradiso incontaminato e luogo ideale per fotografi naturalistici. Una striscia di terra di circa 6,5km diventata negli anni, l’habitat perfetto per moltissimi animali, come i Fenicotteri rosa, i quali, avendo un pizzico di fortuna, regalano ai visitatori virate mozzafiato.
Non solo pennuti rosa popolano l’Oasi di Boscoforte, è possibile osservare anche numerose specie di uccelli come le “volpoche”, i “Cavalieri d’Italia” e le “spatole” che ondeggiano tra le profumate tamerici e salicornie.
Non c’è da stupirsi se tra i canneti spuntano criniere di Cavalli della Camargue perché nell’Oasi di Boscoforte ci vivono in totale stato di libertà, proiettando il visitatore in un surreale scenario di pura bellezza.
La bellezza che passa attraverso la tavola
Tra un avvistamento e l’altro, abbiamo avuto il piacere di conoscere quattro ragazzi giovani, Gaetano, Federico, Valentina e Nina, che uniti dalla passione del “far bene”, oltre che da una solida amicizia, hanno aperto un laboratorio artigianale di piadine, “Gli ingordi Lab”.
Siamo a Ostellato, in provincia di Ferrara e dal 2017 il laboratorio sforna deliziose piadine dai bordi frastagliati, fragranti fuori e morbide all’interno, una vera bontà. Diverse le varietà proposte: impasto integrale, al farro, alla canapa e Senatore Cappelli, oltre alla tradizionale piadina dall’autentico sapore romagnolo.
Si possono assaggiare le loro piadine negli store presenti sul territorio emiliano-romagnolo, oppure acquistando i prodotti direttamente sul sito.
Dalla piadina alla birra il passo è breve
Sarà il numero “quattro” che porta bene, o il comune di “Ostellato” bravo a sfornare talenti, sta di fatto che a poca distanza dal laboratorio di piadine, abbiamo conosciuto altri “quattro” ragazzi che hanno dato vita ad una realtà giovane, che ben si sposa con la piadina: il birrificio indipendente “Liquida”.
Il nome “Liquida” ricorda il concetto stesso di liquido, ovvero la birra come corpo fluido che conserva il proprio volume, ma che tende a prendere la forma del recipiente in cui è posto.
Un recipiente che non è lasciato al caso, anzi, un packaging unico, curato da un’artista bolognese, Marco Bassi, il quale racconta con estrema cura del dettaglio, la personalità, la dinamicità, la passione e l’intraprendenza di questi quattro ragazzi uniti da un obiettivo comune: “fare birra e farla bene”.
Dal 2020 infatti producono circa duemila ettolitri di birra l’anno e circa 30 tipologie di birre artigianali: West Coast Ipa, Pacific Ipa, American Ipa, Best Bitter, Bock, Blanche e tante altre. Le birre possono essere acquistate direttamente sul loro sito e se avete dubbi su quale prodotto ordinare, vi invitiamo a farvi catturare dal “disegno” del packaging, siamo sicuri che non ve ne pentirete.

Il Taccuino di Agenda Viaggi
Dove mangiare
Consigliamo l’Agriturismo Vallesanta a Campotto, una piccola frazione di Argenta, proprio all’interno del Parco regionale del Delta del Po.
Il ristorante propone piatti della tradizione emiliana-romagnola. Primi piatti rigorosamente fatti in casa come i maltagliati alle erbe e fiori di zucca. Specialità a base di selvaggina di valle come la lepre, il fagiano, la folaga e le quaglie oppure pesce di valle come l’anguilla, il pescegatto o il siluro, tutti riproposti in chiave moderna e gustosa.
In zona Ostellato invece, sempre nell’area del Delta del Po, consigliamo Villa Belfiore, un luogo perfetto dove rilassarsi in profonda connessione con l’ambiente circostante. Il ristorante propone un menù innovativo con un profondo rispetto per la natura. Piatti in abbinamento con fiori ed erbe come sformatini di cicoria selvatica, risotti impreziositi da fiori di calendula, paste ripiene fatte a mano con ripieno di erbe appena raccolte. Un tributo all’antica tradizione culinaria emiliano-romagnola rivisitata in chiave moderna per creare un prezioso legame tra il passato e il presente.
Dova alloggiare
Le Valli e le Vallette del Parco del Delta del Po sono facilmente raggiungibili in meno di un’ora dall’antica capitale del Ducato Estense. Consigliamo quindi di alloggiare a Ferrara e godersi una delle città più accogliente d’Italia. In pieno centro storico segnaliamo l’Hotel Carlton, un tre stelle superior che offre la possibilità di raggiungere comodamente a piedi il Castello Estense, la Cattedrale, il Palazzo Diamanti e il Palazzo Schifanoia. L’hotel mette a disposizione anche le loro biciclette per chi ha voglia di avventurarsi tra le mura della città o negli angoli meno conosciuti.
Per maggiori informazioni e per scoprire il prezioso territorio di Ferrara e provincia, vi invitiamo a consultare il sito VisitFerrara
Photo courtesy of Visit Ferrara