L’Avana, Cuba.
Le case di proprietà si possono vendere e non solo scambiare, resuscita il mercato immobiliare, si liberalizza la concessione di passaporti, spuntano negozi di lusso, bancarelle di souvenir per le orde di turisti che arrivano in massa da tutto il mondo e si restaurano gli edifici.
Tutto sta cambiando, si sta piano piano capitalizzando, anche se lo spirito di rivoluzione di Cuba si respira in ogni angolo di L’Avana.
Per conoscere davvero la capitale cubana, basta passeggiare sul lungomare Malecón di 8 km, un viale alberato affacciato su case color pastello di diversi stili architettonici.
Il viale parte dal castillo del Morro, sorto in epoca coloniale su una collina nella baia di L’Avana, per difendersi dagli attacchi dei pirati.
Alle 21 è bello fermarsi per il Cañonazo de las nueve, tutti i giorni i militari sparano una cannonata, che in epoca coloniale annunciava la chiusura delle mura della città. Subito di fronte è possibile ammirare la Fortezza di San Salvador de la Punta, il castillo de la Real Fuerza a plaza Armasi e molti altri edifici a L’Havana Vieja, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale. Qui si trovano le piazze più belle della città, come plaza de la Catedral, considerata una delle più armoniose di tutta l’America latina, chiamata così per la bellissima e barocca Catedral de la Havana, dove in passato sono state conservate le ceneri di Cristoforo Colombo. Anche plaza de Armas, centro delle manifestazioni militari dell’epoca, è una delle più visitate qui all’ Avana.
Il più grande mercato di libri usati della città e un piccolo mercato di artigianato offrono uno spaccato della vita a Cuba.
Per godersi la brezza marina e rilassarci con un drink plaza de San Francisco è l’ideale. Qui con la Basilica Menor de San Francisco de Asis, il campanile di 42 metri, è facile immaginare che una volta i marinai stanchi venivano a bere nella Fuente de los leones.
Inutile dire che di famoso a Cuba ci sono anche i cocktails e non c’è posto migliore per bere un verdadero mojito della Bodeguita del Medio, anche Ernest Hemingway mi da ragione. Se non vi fidate, questo scrittore di fama mondiale vi consiglia anche un daiquiri al Floridita e ne abbiamo le prove, infatti sul muro della Bodeguita scrisse “Mi mojito in La Bodeguita, mi daiquiri in El Floridita”. Non credete a Hemingway?Allora fidatevi di Salvador Allende, Pablo Neruda e García Márquez.
E’ impossibile andare all’Avana senza vedere la plaza de la Revolución, dove l’imponente immagine del Che, sorveglia ciò che la rivoluzione cubana ha creato. È qui infatti che Fidel Castro parlava al suo popolo ed è qui che Papa Paolo II tenne il suo discorso quando venne in visita nel 1998. “Hasta la victoria siempre”, questo è scritto sotto l’enorme faccia del Che ed è questo il motto della città da sempre. E per tale ragione, è proprio in questa piazza che si erge il monumento più alto di L’Avana, il monumento al grande eroe nazionale José Martí.
Quando si pensa a Cuba però si pensa anche a cose più leggere e inebrianti come il rum e i sigari, considerati i migliori al mondo. Per conoscere meglio i prodotti che hanno reso Cuba famosa bisogna visitare il Museo del Ron e la Real Fábrica de Tabacos Partágas per assistere alla produzione dei sigari più antichi della città.
Se vedete il Campidoglio di Washington, non c’è da preoccuparsi perché non è stato rubato, è molto simile e va assolutamente visto perché sotto l’altissima cupola c’è la copia di un diamante da 24 carati che indica il km 0 di L’Avana. Sempre nel quartiere centrale, si trova anche il Museo de Bellas Artes, una vera e propria testimonianza dell’arte cubana ed europea. Parlando di arte, il Callejón de Hamel, ne è un altro splendido esempio, un po’ diverso però, perché i quadri prendono vita e si rivelano a cielo aperto.
Questa zona popolare rivela una splendida miscela di arte afrocubana, con murales, sculture e dipinti realizzati da Fernando Hamel con materiale di scarto.
Ma Cayo Huseo vi offre non solo l’arte dipinta, ma anche quella danzante, infatti ogni giorno musica e balli ravvivano questa via, il sabato le manifestazioni di rumba e la domenica le danze folkloristiche afrocubane.
L’ultima tappa per un tour completo è Vedado, la Necrópolis Cristóbal Colón. Mi rendo conto che un cimitero non sia il massimo del divertimento, ma vi riporterà a una leggenda di tempi antichi con la milagrosa, Amelia Goyri de la Hoz, morta di parto nel 1901. La leggenda narra che quando, anni dopo, fu riaperta la tomba, il corpo della donna era intatto e teneva tra le braccia la figlia. L’evento miracoloso ha reso Amelia un simbolo dell’amore materno. Oggi la tomba è meta di pellegrinaggio delle future madri che chiedono la benedizione alla milagrosa.
Ovviamente L’Avana offre molto di più, ma dovrò pur lasciarvi qualcosa da scoprire, io concluderei le mie giornate intrise di storia e tradizioni con un bel bagno nel mare cristallino che le spiagge della città vi offrono. Crogiolarsi al sole su una splendida spiaggia bianca non può fare altro che bene, magari con un mojito che vi rinfresca.
Dall’ alto foto notturna di nave che passa davanti al Forte del Morro; Museo de Arte Colonial(by Ruben Torres). Forte del morro; Plaza de la Revoluciòn e la cornice di un’ insegna della Fabbrica Reale di Tabacco di Habana. Un paesaggio marino ad olio di Esteban Chartrand della collezione del Museo delle Belle Arti Catedrale nella vecchia Havana; Ancora vecchio Forte del Morro con cannone e la Cattedrale di Havana. Immagini tratte da free enciclopedia wikipedia.
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Lisa Marinoni