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La Basilica di Santo Stefano: gioiello nel centro storico di Budapest

Nel cuore del centro storico di Budapest, la Basilica di Santo Stefano si presenta come una delle più interessanti e belle chiese dell’Ungheria, grazie al suo immenso patrimonio storico, dedicato al re Santo Stefano, ma anche al valore architettonico e artistico dell’edificio stesso. Un luogo ricco di tesori e bellezza, senza dimenticare la terrazza panoramica che dalla cupola consente di osservare il panorama della città.

Budapest, Ungheria.
La Basilica di Santo Stefano di Budapest è una delle chiese e delle attrazioni turistiche più belle e significative dell’Ungheria: questo è dovuto in parte al suo patrimonio storico, essendo dedicato al re Santo Stefano, che fu anche il fondatore dello stato ungherese, e in parte al valore architettonico e artistico dell’edificio stesso. Il colpo d’occhio appena si entra all’interno della struttura è davvero sbalorditivo: le decorazioni colpiscono gli occhi degli spettatori per la loro bellezza e magnificenza. Scopriamo la storia di questo luogo interessante e ricco di storia e cultura.

La storia

Negli anni dieci dell’Ottocento, iniziò una campagna per raccogliere fondi per la costruzione della chiesa, iniziati solo il 14 agosto 1851, sulla base dei disegni di József Hild, eminente cittadino e architetto di Pest, che progettò anche le cattedrali di Esztergom ed Eger. I lavori sono stati da lui diretti fino alla sua morte, avvenuta il 6 marzo 1867. Il Consiglio della Città di Pest incaricò Miklós Ybl, maestro riconosciuto dell’epoca e progettista di numerosi edifici pubblici della capitale tra cui il Teatro dell’Opera, di continuare a supervisionare la progettazione e la costruzione di questo importante edificio. Dopo la sua morte, nel 1905, sotto la supervisione di József Kauser, furono completati gli interni dell’edificio e i lavori artistici e decorativi.

La figura di Santo Stefano

Stefano I, chiamato anche Santo Stefano, ungherese Szent István, nome originale Vajk, (nato intorno al 970–975, Esztergom, Ungheria – morto il 15 agosto 1038, Esztergom; canonizzato nel 1083; festa il 20 agosto), primo re d’Ungheria, considerato il fondatore dello stato ungherese e una delle figure più famose della storia ungherese. Stefano era un membro della dinastia Árpád e figlio del supremo capo magiaro Géza. Nacque pagano ma fu battezzato e allevato come cristiano, e nel 996 sposò Gisela, figlia del duca Enrico II di Baviera. Dopo la morte di suo padre, Stefano combatté un’insurrezione guidata dal cugino maggiore, Koppány, che rivendicò il trono secondo le regole di successione di Árpád. Stefano sconfisse Koppány a Veszprém (998) e lo fece giustiziare come pagano.

Il giorno di Natale del 1000 d.C. Stefano fu consacrato re d’Ungheria. Secondo la tradizione ricevette da Papa Silvestro II una corona che oggi è conservata come tesoro nazionale in Ungheria: la sua incoronazione segnò l’ingresso dell’Ungheria nella famiglia delle nazioni cristiane europee. Stefano organizzò il suo regno su modelli tedeschi: fondò vescovadi e abbazie, rese obbligatoria la costruzione di chiese e stabilì la pratica della decima. Promosse l’agricoltura, tutelò la proprietà privata con leggi severe e organizzò un esercito permanente.

Stefano è il santo patrono dell’Ungheria. In Ungheria la sua festa, celebrata il 20 agosto, è anche un giorno festivo che commemora la fondazione dello Stato, noto come Giorno della Fondazione dello Stato.

L’esterno della Chiesa

Sulla facciata principale si leggono le parole di Gesù Cristo: “EGO SUM VIA VERITAS ET VITA”, corrispondente a “io sono la Via, la Verità e la Vita”. II gruppo di statue nel timpano raffigura la Vergine con il piccolo Gesù in grembo circondata da re e santi ungheresi.

Nelle nicchie della torre, si trovano le statue dei quattro padri della chiesa occidentale, ossia Sant’Ambrogio, San Girolamo, Sant’Agostino e San Gregorio. Nelle nicchie del tamburo della cupola si vedono le figure sedute dei quattro evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, guardando verso le quattro direzioni. Alla parte posteriore della chiesa, sul tetto e sulla terrazza sopra l’abside si trova il gruppo di statue di Gesù Cristo e dei 12 apostoli che lo circondano.

Ciascuna delle sculture della facciata è stata realizzata da Leo Feszler. Nel portico colonnato della chiesa, sopra la Porta degli Apostoli realizzata da Odön Samovolszky, si vede il busto marmoreo del re Santo Stefano, modellato da Károly Senyei. Il mosaico semicircolare raffigurante il Salvatore sul trono tra le nuvole è opera di Mór Thán.

L’interno della Basilica

Sotto il baldacchino dell’imponente altare maggiore del santuario, circondato da un colonnato, si trova una statua in marmo di Carrara del re Santo Stefano, titolare della Basilica con i simboli del potere apostolico e reale: la doppia croce e il globo crucigero.

Nella parte centrale della chiesa, si trovano opere raffiguranti i santi della casa di Árpád, la prima dinastia regnante. In una delle due nicchie posteriori sotto la cupola, si vede una statua di marmo bianco di Alajos Strobi raffigurante il vescovo di origine veneziana San Gerardo e il suo allievo Sant’Emerico.

Nell’altra nicchia sul retro sotto la cupola, si vede la statua lirica di Károly Senyei che rappresenta Santa Elisabetta di Turinghia, la caritatevole regina medievale, una delle sante della dinastia Árpád. La statua nella nicchia sul lato anteriore sotto la cupola raffigura San Ladislao, un sovrano della dinastia Árpád adornato di virtù cavalleresche, che consolidò definitivamente il cristianesimo in Ungheria. La statua è l’ultima opera di János Fadrusz, eccezionale artista di scultura monumentale. Al posto degli affreschi originariamente ideati per il soffitto e per la cupola sono stati eseguiti dei mosaici dei quali i grandi erano stati realizzati dall’azienda Salviati di Venezia, mentre i piú piccoli dalla manifattura Róth Miksa di Pest. I mosaici della cupola principale rappresentanti il cielo con in centro la figura del Dio Padre Creatore sono stati progettati da Károly Lotz.

I mosaici rappresentanti i profeti e San Giovanni Battista circondanti la figura di Cristo sul trono si riferiscono al rapporto tra l’Antico e il Nuovo Testamento. I campi sopra i pilastri che sorreggono la cupola sono decorati dalle immagini dei quattro evangelisti. Sempre in base ai piani di Károly Lotz sono state eseguite le scene bibliche che si vedono sulla vasta volta a botte: la nascita di Gesú Cristo, il suo insegnamento, il miracolo e la sua resurrezione di Pasqua.

Gli altari laterali

Le nuove vetrate degli altari laterali sono state eseguite da János Polyák: lo scopo è quello di completare la tematica originale degli altari con le figure di Santa Caterina, l’imperatore Santo Enrico II, il marchese San Leopoldo e Sant’Andrea. Sopra i due grandi altari della navata trasversale sono state collocate delle vetrate semicircolari rappresentanti la Santa Corona ungherese e lo stemma della Santa Sede Apostolica.

L’altare di Sant’Adalberto presenta un dipinto di Ignac Roskovics raffigurante lo stesso santo patrono della diocesi di Esztergom, ex vescovo di Praga che ha subito il martirio in terra prussa. L’altare di Santa Croce è caratterizzato da un quadro che rappresenta il Cristo, presentante una peculiarità rispetto allo spettatore, ossia che passando davanti ovunque ci si fermi, le sue ginocchia sono sempre voltate verso chi osserva.

L’altare di San Giuseppe è il trittico di Áepàd Feszty con San Giuseppe che insegna Gesù bambino, insieme alle figure di San Pietro e San Paolo. L’altare di Sant’Emerico presenta una pittura del voto di verginità del principe, dinanzi alla quale è stato deposto un reliquiario con l’osso di sua madre, la regiaa Beata Gisella. Sull’altare della Madonna, il dipinto di Benczúr rivela la scena storica in cui Santo Stefano offre il suo paese alla Vergine Maria, la Grande Regina degli Ungheresi. Vicino all’ingresso, si vede il quadro d’altare di Santa Cecilia, protettrice della musica sacra, eseguita da Robert Nádler.

La reliquia del Re Santo Stefano

Il re Stefano venne santificato il 15 agosto 1083: la sua mano destra, trovata integra mummificata, da allora è sempre tenuta in grande considerazione dal popolo. La sua sorte è stata travagliata, fino ad arrivare nel 1950 nella Basilica di Santo Stefano, dove è esposta dal 1987 nell’odierna vetreria, prodotta da un doppio reliquiario.

La Tesoreria

Dal 2011, la Tesoreria della Basilica di Santo Stefano è aperta ai visitatori in una nuova sede, tre volte più grande di prima. Gran parte degli oggetti esposti sono ancora in uso oggi, motivo per cui più che un museo, si tratta di uno spaccato della vita liturgica più intima della comunità della Basilica.

Terrazza panoramica

Intorno alla cupola principale della Basilica è stata realizzata una terrazza recintata in pietra ad un’altezza di 65 metri. Il punto panoramico più alto di Pest, con la possibilità di osservare la bellezza dell’intera città a 360 gradi. Durante la ristrutturazione, avvenuta nel 2003, sono stati installati degli ascensori nella canna fumaria, quindi non è più l’unica possibilità salire i 304 gradini.

INFO
Per informazioni e dettagli, consultare www.stephanskirche.at

Ph. Alessandra Chianese

Alessandra Chianese

Alessandra Chianese

Nata e vissuta in provincia di Napoli, è da sempre appassionata di arte, di cultura, di moda e del buon cibo italiano. Giornalista, fin da piccola mostra un costante interesse per l’attualità e la politica, determinanti nella sua scelta di vita professionale. Amante delle lingue, adora viaggiare, scoprire nuovi posti e allargare i propri orizzonti. La frase che più la rispecchia è un passo scritto dal grande poeta Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

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