
INDONESIA SURFER PARADISE
Indonesia, un arcipelago di isole che delimitano la zona orientale dell’Oceano Indiano, un mix di culture, religioni e paesaggi accomunati da una constante presente su tutte le coste sud occidentali: le onde perfette. Ecco un breve racconto sul surf in Indonesia.
Bali, Indonesia.
Per noi surfers già solo il nome Indo rappresenta potenza, perfezione e ricerca. Il miglior modo per spostarsi in Indonesia è l’aereo: arrivando a Giacarta prendiamo subito il volo per Medan e poi ancora un altro aereo verso nord, direzione Isola di Nias. Arrivati a Gunung Sitoli, unico aeroporto di quest’isola nel nord Sumatra, ci aspettano ancora 3 ore di van per raggiungere il villaggio di Sorake a Laugudri Bay.
La voglia di vedere per la prima volta quest’onda leggendaria è molta. Il main break è un onda destra, liscia come l’olio, un tubo che si srotola poco dopo il take off (la partenza sull’onda ). I ragazzi sono euforici, ogni onda è pura adrenalina. Intorno a noi surfisti locali sempre sorridenti e parecchi altri turisti del surf: brasiliani, australiani e giapponesi in particolare.
Fuori dall’acqua odiamo canti religiosi intonati vicino a una piccola chiesa cristiana: tante voci e una chitarra si uniscono per dar vita a una musica che accompagnerà la nostra permanenza sull’isola. Il fatto che un villaggio così semplice, immerso nel nulla, tra foreste di palme e barche di pescatori, è diventato famoso grazie all’incredibile onda, ci stupisce. Eppure, nonostante Sorake sia ormai una tappa fondamentale nei viaggi del surf, qui sembra di essere fuori dal mondo, come se il tempo si fosse fermato da centinaia di anni. Solo qualche guest house, gestite per lo più da famiglie locali, a mostrarci che il tempo va avanti, a dispetto della prima impressione, e che il business dell’onda non lascia indifferenti le popolazioni indigene.
Finita la nostra permanenza al villaggio prendiamo il Fast Ferry, che in 3 ore di traversata ci porta a Tua Peijat, capitale delle Isole Mentawai, le isole delle meraviglie, atolli intatti di una finissima sabbia bianca che sprofonda nella trasparenza delle sue acque, con la verdissima vegetazione a creare un contrasto paradisiaco con il turchese del mare.
Ci sono diversi resort alle Mentawai, molti dei quali nati proprio vicino alle onde più importanti, dove ogni anno migliaia di surfisti passano almeno una settimana cavalcando le onde e dedicandosi al relax. Un alternativa al resort è il boat trip, una crociera surf alla ricerca delle diverse onde presenti nell’area, anche in base alle condizioni meteo e alle correnti.
Ci spostiamo poi a Bali, l’isola degli dei, spirituale e amichevole come la sua popolazione. Arriviamo presso il surf resort di Canggu a ovest di Kuta, uno dei surf camp di Surfcamp.it, sia per aspiranti surfisti che vogliono imparare a surfare, sia per i più esperti, che potranno seguire le guide alla ricerca dei migliori spot e condizioni.
La prima sera ci precipitiamo a Kuta. Il traffico ci stordisce ma non c’impedisce di vivere la ricchissima nightlife di Kuta. Al mattino poi, fatta una ricca colazione a base di succhi naturali e banana pancake (una sorta di crepes dolce con banana, ricoperta da cocco grattugiato e cioccolato fuso), via a caccia di onde.
Uluwatu è probabilmente il surf spot più famoso di Bali, con il suo incredibile tempio sulla penisola del Bukit, a circa 30 minuti da Kuta. Qui i surfer possono trovare numerose onde diverse una di seguito all’altra, come Balangan, Dreamland, Bingin, Padang Padang e Impossible.
Al tramonto dimentichiamo il surf e ci perdiamo all’interno del tempio di Ubud, che con l’alta marea diviene irraggiungibile: il rito di purificazione e abbondanza, insieme alla misticità del luogo, contribuisce a rigenerare il nostro spirito. Sentiamo dentro di noi tutta la spiritualità dell’Oriente. Per un attimo dimentichiamo la frenesia delle città e comprendiamo come, in questo luogo lontano, a ben cercare, abbiamo trovato molto più di una semplice onda.
Testo di Luciano Cardone
surfcamp.it
Fotografie di Alberto Maiorano
photomaio.it