
Il racconto di un viaggio tra charme e personalità. Intervista a Barbara Ludwig proprietaria dell’Hotel Beethoven Wien

Gusto e carisma sono i protagonisti della vita all’interno dell’hotel Beethoven Wien, uno dei migliori alberghi a livello mondiale secondo il TripAdvisor Traveller’s Choice Award 2023. Barbara Ludwig con il suo fascino discreto e seducente coinvolge quotidianamente gli ospiti durante i momenti del soggiorno per raccontare attraverso lo stile degli ambienti la storia e i segreti della città.

Vienna, Austria.
L’Hotel Beethoven Wien è a soli pochi minuti di distanza a piedi dal Teatro dell’Opera, dai luoghi della Secessione e del Modernismo, dai più importanti musei della Capitale e dai cafè viennesi più iconici. Entrando nell’Hotel si percepisce immediatamente la filosofia dell’accoglienza diretta da Barbara Ludwig (nelle foto), tra fascino bohémienne e glamour, tra la seducente e intrigante energia delle camere. Adesso che l’autunno è alle porte si potrebbe decidere per un viaggio nella capitale austriaca, che, non a caso, per la quarta volta in sei anni si è fregiata del titolo di città più vivibile al mondo.
Tutti i piani sono straordinariamente diversi uno dall’altro. Quale il suo preferito? E quale la stanza?
Dipende e cambia a seconda di come mi sento durante la giornata. Faccio visita alle camere più volte e me ne innamoro ogni volta…devo ammettere che mi piacciono ancora tutte 😉 Ho dormito in quasi tutte le camere e mi sento a mio agio in ognuna di esse.
Come è riuscita a creare nell’Hotel Beethoven una così perfetta armonia tra passato e presente?
Mia madre ha sempre dato molta importanza all’arredamento della casa, me lo ricordo sin da quando ero una bambina. Avevamo una casa degli anni ’70 in stile molto moderno con diversi livelli aperti. Tuttavia, l’arredamento proveniva da epoche diverse. Dai tavoli Biedermeier ai mobili degli anni ’60. Avevamo anche molti libri sull’abitare e sull’arredare la casa, che ho sempre amato sempre sfogliare.
La parte esterna dell’edificio non riflette esattamente il vero valore della struttura interna, cosa ne pensa a tal proposito?
L’edificio risale al 1902 e fu distrutto durante la guerra. Pertanto, la facciata non è più così ricca di stucchi. Negli anni Sessanta, il piano terra è stato portato al livello della strada e sono state installate grandi finestre con profili in ottone al piano terra e al mezzanino, che a prima vista non si intonano con l’edificio, ma che offrono una splendida vista dell’esterno dall’interno. Abbiamo la vista più bella del “Papagenotor” la Porta di Papageno del Theater an der Wien.
Gregor Eichinger, architetto del Lvdwig Bar al piano terra, ha ripreso il tema degli anni ’60 e ha utilizzato i materiali di quell’epoca, il terrazzo e il palissandro, per il Lvdwig Bar. Rispettiamo l’edificio nella sua interezza. Ora si trova in una zona di protezione e non può essere modificato.
Ha dedicato il sesto piano a figure femminili di fine secolo celebri ma sopratutto forti e determinante. Perchè questa scelta? C’è qualcuna di queste donne che l’ha colpita in modo particolare?
Le 4 donne sono state molto coraggiose (soprattutto per il loro periodo) e sono state personalità forti e formative. Bertha von Suttner ha lottato per l’uguaglianza, la tolleranza e la pace nonostante le circostanze avverse e la mancanza di comprensione da parte della società! Trovo il suo coraggio ammirevole! È stata la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Pace.
A Vienna la musica è sempre protagonista. Qual’è la vostra storia legata alla musica?
Ho preso le prime lezioni di pianoforte all’età di 4 anni. Dall’età di 8 anni ho assistito regolarmente ai concerti di musica classica al Musikverein con i miei genitori. Dai 10 ai 18 anni ho frequentato un corso di pianoforte alla mwd, l’università della musica di Vienna. Mia madre, che è stata una grande pianista, sognava che diventassi una concertista. Tuttavia, a 18 anni ho deciso di intraprendere una carriera diversa. Amo la musica in tutte le sue forme e non riesco a immaginare la mia vita senza di essa.
La cronaca degli Hotel è spesso ricca di aneddoti, c’è ne uno che vuole svelarci?
Ahahaha, con piacere. Siamo molto discreti ma questa la posso raccontare. Il Theater an der Wien, teatro dell’opera e vicino alla nostra destra, prenota camere di continuo. Un giorno arriva una prenotazione per una camera singola a nome Christian Lacroix. Penso tra me e me: strano, il suo nome è lo stesso del famoso stilista. Quando questa prenotazione si è ripetuta una seconda volta ho iniziato a chiacchierare educatamente con un distinto signore anziano, finché a un certo punto l’addetta al ricevimento, entusiasta, mi prende da parte e mi dice che la persona con cui sto chiacchierando animatamente è…Christian Lacroix … in persona. Lacroix si trovava a Vienna per confezionare i costumi per una produzione dell’opera.
Che aggettivi userebbe per definire il suo concetto di ospitalità?
Tratto sempre tutti gli ospiti come vorrei essere trattata io stessa quando sono in viaggio: con cortesia, educazione e sono molto servizievole. Voglio che i miei ospiti si sentano coccolati e, soprattutto, che possano provare la sensazione di vivere a Vienna.
Ci racconti una giornata tipo della vita di una proprietaria d’albergo
Non esiste una giornata tipo . Spesso arrivo in hotel, faccio un giro nella sala colazioni e chiacchiero con gli ospiti della loro ultima serata o sui piani per il giorno successivo. Breve riunione con la mio assistente, il responsabile del front office e la governante. Poi ci sono i primi problemi da risolvere, eventuali reclami da seguire e a cui rispondere, i problemi tecnici da risolvere, i problemi del personale da risolvere….Tutti i programmi di marketing e PR passano da me. Di solito è la sera presto quando inizio a rispondere alle mie e-mail in tutta tranquillità. Poi le riunioni dello staff al Lvdwig Bar, aperto dalle 17.00. E spesso, quando voglio andare a casa, conoscenti o amici chiedono di me… allora rimango bloccata al bar, anche fino a tardi.
Lei è alla guida di un albergo in una delle città più belle d’Europa, Vienna. Quale è il suo rapporto con la Capitale austriaca?
Vienna è davvero una città vivibile, sicura e pulita e soprattutto il centro è così piccolo che si può esplorare facilmente a piedi. Ci sono molti bei ristoranti e bar a prezzi accessibili, il che è positivo sia per noi che per i turisti. I veri viennesi sono noti per la loro tendenza a brontolare e a lamentarsi di tutto, cosa purtroppo vera e a volte difficile da sopportare…. In ogni caso, per me è importante viaggiare regolarmente altrove e conoscere il mondo, che allarga sempre l’orizzonte… e quando torno a casa, apprezzo di nuovo quanto sia bella la mia città.
Quali sono i suoi prossimi obbiettivi?
Come imprenditrice, sono naturalmente sempre in movimento e alla ricerca di nuove sfide. Attualmente sto lavorando a un progetto molto eccitante, ma purtroppo non posso ancora parlarne, si deciderà in autunno, avrete mie notizie.
Se non avesse intrapreso questa attività, cosa le sarebbe piaciuto fare?
Se avessi pensato di poterlo fare, mi sarebbe piaciuto diventare un’artista, una pianista, una cantante o un’attrice. Qualunque cosa faccia, per me è importante essere sempre messa alla prova e testare i miei limiti, questo mi fa andare avanti.
Photo courtesy by Hotel Beethoven Wien