Ora basta mare! esclama Lara con tono perentorio. Per questo viaggio care amiche ho in serbo una sorpresa… e comincia a canticchiare una filastrocca che tutte ricordiamo e che ci riporta all’infanzia: “o che bel castello marcondirondirondello”…, dove ci porterà stavolta?
Abbiamo capito che c’è di mezzo un castello. Ma quale? E dove?.. Rimaniamo in attesa, fino a quando non ci svela la meta: Grazzano Visconti!
Si trova a 15 km da Piacenza, è uno splendido borgo, circondato da fertili campi e dai vigneti dei Colli Piacentini.
Lara che tiene in mano il depliant, ci illustra che Grazzano Visconti è definito, il “Paese irreale nella realtà“. Costruito da Giuseppe Visconti di Modrone all’inizio dello scorso secolo, il borgo sorge sui resti di un castello del ‘300, realizzato dai nobili piacentini Anguissola per concessione di Gian Galeazzo Visconti.
L’atmosfera è davvero da favola e la nostra vacanza all’insegna della cultura e del relax, assume risvolti magici. Ci sembra di essere salite sulla DeLorean, la mitica macchina di Ritorno al futuro, ed essere sbarcate nel 1400!
Le torri, le merlature, le logge, le fontane ed i portici in stile “neo-medioevale” che si ergono tra il verde, creano in noi una forte suggestione. Indimenticabile anche il parco del Castello, che si estende per ben 15 ettari, con giardino in parte all’inglese e in parte all’italiana e le innumerevoli varietà di specie botaniche che lo contraddistinguono.
Nel borgo, è facile imbattersi tra le vie medioevali, in botteghe artigianali, dove si lavora il legno, il ferro e la ceramica secondo gli insegnamenti della cultura e della didattica non scritta, ma tramandata in bottega da padre a figlio. Di sicuro interesse, allestita all’interno del fienile della “Corte Vecchia”, troviamo la raccolta di strumenti agricoli che è sempre aperta al pubblico ed è ad ingresso libero.
Dopo qualche ora ci viene un “languorino” e allora andiamo alla ricerca di uno dei tanti ristorantini tipici della zona certe di assaggiare i salumi Dop piacentini e del buon vino dei Colli. Lara vuole assaggiare anche i famosi tortelli con la coda.
Il titolare del ristorante, ci spiega che il borgo di Grazzano Visconti ha ricevuto un alto riconoscimento della Regione Emilia Romagna, concesso nel 1986, in quanto “realtà culturale e turistica che non ha eguali”. Il nostro viaggio prosegue, poi alla scoperta della zona archeologica di Velleia , considerata la Pompei del Nord Italia, dove furono rinvenuti resti della cittadina, del municipio romano, le statue della famiglia imperiale Giulio – Claudia, vasellame, bronzi e molti oggetti preziosi.
Ci spostiamo di pochi chilometri per arrivare a Castell’Arquato, pittoresco borgo, un tempo conteso tra gli Sforza di Milano e quelli di S. Fiora che lo posero sotto la giurisdizione dei Farnese. Da visitare la Collegiata Romanica, la Rocca Viscontea del 1342, il Palazzo Pretorio realizzato alla fine del ‘200 ed il Museo Geologico, dove è possibile ammirare fossili del Pliocene e del Pleistocene e reperti preistorici del Neolitico. “Ma com’è possibile ritrovare, dopo così innumerevoli anni, ancora reperti così antichi”, borbotta Anna tra se e se, stupita da ciò che aveva visto! Guardiamo l’orologio ed è ormai giunta ora di cena e di trovare una sistemazione per la notte.
Detto fatto ecco un hotel che fa al caso nostro.
La mattina dopo, decidiamo di concederci tutte un po’ di relax alle terme di Salsomaggiore, rinomata stazione termale che si trova, poco distante, in una verde conca dell’Appennino. Che relax, abbandoniamo qualsiasi nostro pensiero e ci facciamo cullare dai trattamenti del centro benessere, peccato solo che siamo state solo poche ore! Siamo davvero sempre, molto di corsa, ma decidiamo lo stesso di visitare, dopo le colline piacentine, la città principale del territorio: Piacenza.
“Oltretutto la troviamo sulla strada del ritorno”, aggiunge la sempre puntuale Lara.
Iniziamo con la visita a Palazzo Farnese e al Duomo romanico-gotico opera dei maestri Comacini. Lara ci fa notare che non abbiamo molto tempo, e dobbiamo ancora visitare: la Basilica di S. Antonino (XI sec.) e la Chiesa di S. Sisto (primo Rinascimento). Lo sapevate, che all’interno della chiesa si trova un quadro della Madonna dipinto nientedimeno che da Raffaello? Anna, che fa sempre domande e sfoggia la sua cultura, ribadisce il fatto che “è impossibile non sapere e ricordarsi di uno dei pittori più celebri del Rinascimento”. Noi la guardiamo tutte con un’espressione che non ha bisogno di commenti! Il nostro viaggio, volge ormai al termine, Lara posta tutte le nostre foto su facebook, scattate in questi due giorni di vacanza, io guido la macchina e le altre come sempre dormono appoggiate una all’altra. Guardo con la coda dell’occhio Lara che capisce al volo ed accenna: “non preoccuparti ho già in mente dove andremo il prossimo week end!”
Piatti tipici: coppa piacentina DOP, pancetta piacentina DOP, salame piacentino, mariola, salame cotto, salame gentile, lardo, burtlëina, torta fritta, polenta fritta, pisarei e fasö, tortelli alla piacentina, tortelli alla zucca, anolini, risotto alla primogenita, picula ‘d caval, bomba di riso di Bobbio, lumache, tasto o tasca, trippa (büséca), stracotto d’asina, sbrisulona, turtlìt, latte in piedi, spongata, buslàn.
Vini: Bonarda, Gutturnio, Barbera, Malvasia, Ortugo, Trebbianino della val trebbbia
Daniela Bonanno Conti
daniela@agendaviaggi.com
Foto © Emilia Romagna Turismo