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Giovanna dei disoccupati: riflessione su una precarietà sempre più diffusa

Appuntamento al Teatro Carcano di Milano con Giovanna dei disoccupati, ispirato alla “Santa Giovanna dei macelli” di Bertolt Brecht, «un falso scritto sotto dettatura» in cui le vicende uscite dalla penna del drammaturgo tedesco sono inserite in un contesto grottescamente moderno.

Milano, Italia.

Appuntamento al Teatro Carcano di Milano, dal 19 al 23 novembre, con Giovanna dei disoccupati, con protagonista Natalino Balasso, accompagnato da Graziano Sirressi, Marta Cortellazzo Wiel e Roberta Lanave: ispirato alla “Santa Giovanna dei macelli” di Bertolt Brecht, «un falso scritto sotto dettatura» in cui le vicende uscite dalla penna del drammaturgo tedesco sono inserite in un contesto grottescamente moderno.

Lo spettacolo

Una trasportazione nel mondo attuale dell’opera di Brecht, cercando di portare in scena il disagio sociale senza scadere nella retorica. Uno spettacolo dalla forza narrativa capace di scuotere, far riflettere e, sorprendentemente, far sorridere, dove la protagonista che diventa simbolo collettivo di una precarietà sempre più diffusa.

Giovanna diventa eroina ironica e tragica allo stesso tempo, combattendo costantemente contro la burocrazia e la crudeltà della precarietà.

“Giovanna dei disoccupati” pone attenzione semplicemente ciò che succede ogni giorno a migliaia di persone: la ricerca di un impiego che non arriva, la frustrazione di essere sempre “temporanei”, l’illusione di ricominciare da zero, adoperando uno sguardo che evita il pietismo e sceglie l’ironia come arma.

Note dell’autore

Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se fosse in mezzo a noi e si guardasse attorno; se vivesse, come noi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e a due passi da noi. Eppure nella finanza la prevaricazione, l’ipocrisia e lo sfruttamento degli sfortunati sembrano non voler lasciare la scena e colpire con armi più affilate e più subdole. In questa nostra Giovanna dei disoccupati abbiamo fatto agire i personaggi immaginati da Brecht in nuovi ambiti e con nuove parole ma nuovamente immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. 

L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali non hanno padroni e continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. Le merci viaggiano più liberamente degli umani e l’istigazione al consumo dà l’idea di una liturgia utile a tutti tranne che a noi. La povertà e la fame sono drammaticamente reali. Il rito economico che spinge chi consuma a consumare di più e chi patisce a patire di più è sempre più celebrato. 

E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta portando a termine il lavoro di massacro delle comunità. Nell’empireo delle monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero, senza eccellenze intellettuali, senza profondità artistiche, semplicemente una perfetta macchina da soldi. 

Vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social-socialista. Ma una comunità online è veramente una comunità? Non è di nuovo una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù? Questo, forse, è il vero  dramma. 

Con tutta l’umiltà del caso presentiamo a voi questo apocrifo di Bertolt Brecht, immaginando di averlo scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli.

GIOVANNA DEI DISOCCUPATI – Un aprocrifo brechtiano

di e con Natalino Balasso
e con Graziano Sirressi, Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave
scene Anusc Castiglioni 
costumi Sonia Marianni 
luci Cesare Agoni 
cura musicale Celeste Gugliandolo
regia Andrea Collavino
coproduzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile di Bolzano

INFO

Per informazioni e dettagli, consultare www.teatrocarcano.com

Photo Ilaria Vidaletti, courtesy of Teatro Carcano Milano

Alessandra Chianese

Alessandra Chianese

Nata e vissuta in provincia di Napoli, è da sempre appassionata di arte, di cultura, di moda e del buon cibo italiano. Giornalista, fin da piccola mostra un costante interesse per l’attualità e la politica, determinanti nella sua scelta di vita professionale. Amante delle lingue, adora viaggiare, scoprire nuovi posti e allargare i propri orizzonti. La frase che più la rispecchia è un passo scritto dal grande poeta Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

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