La Ferme du Grand Paradis tetto

DORMIRE A LA FERME, AGRITURISMO NEL GRAND PARADIS

Scritto da Ivan Burroni on . Postato in Alberghi e Spa

Cogne, Italia.

Da un lato il paesino di Valnontey, piccola frazione di Cogne, una manciata di abitanti e molti (ma non troppi) visitatori appassionati della montagna. Dall’altro l’immensità delle praterie d’alta quota, con il profilo del Gran Paradiso a vegliare sulla valle, unico 4000 metri completamente in terra italica.

La Ferme è come una piccola gemma incastonata in un prezioso. In equilibrio tra la civiltà e la natura selvatica del lato nord del Parco del Gran Paradiso, il più antico d’Italia, antica dimora di caccia del re divenuta riserva protetta dallo Stato dal 1922.

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FILOSOFIA

Il pensiero alla base di Massimiliano e Paola, proprietari di La Ferme, è semplice: tutto ciò che si può produrre in loco si produce in loco. Il km zero per loro non è una semplice moda, né un’imposizione calata a suon di leggi, è una filosofia di vita. È un ritorno alle origini, un modo per amare il territorio, una via per ricostruire un’identità territoriale e offrirla ai visitatori. In effetti in questo la Valle d’Aosta è all’avanguardia rispetto al resto del territorio nazionale. Gli agriturismi nella piccola regione montuosa, per essere riconosciuti tali, devono rispettare la regola del 50-30-20 %. Che cosa significa? La metà dei prodotti alimentari devono essere prodotti dall’azienda stessa. Il 30% dev’essere di provenienza regionale. Il 20% può provenire da aziende nazionali. La Ferme non solo rispetta il dettame regionale, lo supera abbondantemente. Si fa tutto in azienda, ad eccezione dei vini, che provengono dalla bassa valle, e degli alimenti che sarebbe impossibile produrre a certe latitudini: olio, pasta, ecc.

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FOOD 

Il cibo a La Ferme è un prodotto dell’amore. Amore che Massimiliano prova nei confronti degli animali che alleva, nutre e cresce con la massima cura. E anche durante l’atto finale, l’uccisione dell’animale, vi è una scelta morale che ha portato l’azienda a dotarsi di un macello interno.

Delegare l’uccisione significa infatti solo non sporcarsi le mani direttamente. Impegnarsi personalmente a sopprimere l’animale significa invece poterlo fare nella maniera meno cruenta e dolorosa, in modo da evitargli sofferenze e paure gratuite. Sia in un’ottica di rispetto per un altro essere vivente, sia per produrre una carne di alto livello qualitativo. Poi vi è anche un discorso inerente la tracciabilità. L’animale nasce e muore in un sol luogo. La qualità della carne dipende unicamente dall’azienda agricola. Un scelta di responsabilità che garantisce un impegno assoluto per far si che il prodotto sia trattato con la massima cura.

Oltre alle carni, nel ristorante si servono anche formaggi vaccini, di capra e di pecora. Il piccolo laboratorio nel seminterrato è il regno dell’alchimia, dove il latte diviene solido e trasportabile, dove le tecniche s’intrecciano con un sapiente e diversificato uso di fermenti lattici per creare fontine dop, tome, ricotte, panna.

Oltre a ciò a La Ferme du Grand Paradis si coltiva frutta e verdura di stagione senza l’uso di trattamenti chimici e anti-parassitari.

La Ferme du Grand paradis fuori dal ristorante Cogne

Il ristorante è aperto anche a pranzo. Per gli esterni è consigliabile telefonare, in quanto la precedenza viene sempre data agli ospiti dell’agriturismo. Il menù varia ogni giorno a seconda della disponibilità dei prodotti. Si va dagli antipasti di salumi del luogo, mocetta, lardo, prosciutto, a primi e secondi rigorosamente valdostani: dalla seupetta di Cogne (riso, pane, Fontina, burro, brodo di carne e cannella) alla polenta con salsiccia e carbonade valdostana (secondo dal sapore deciso a base di polpa di manzo e vino rosso). Anche i dessert sono speciali. Noi di Agenda Viaggi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare la crema di Cogne (panna, cioccolato fuso, crema e rhum) e ci stiamo ancora leccando i baffi.

STORIA

La Ferme nasce come azienda agricola dal sogno di Massimiliano, un ragazzo che, come il nonno, coltiva la stessa passione per gli animali e la vita di montagna. Dopo il diploma in agraria né il posto fisso né le prospettive di carriera della futura moglie Paola, milanese doc, donna in carriera al servizio di una grande multinazionale, bastano a frenare l’impeto del giovane e la voglia di realizzare il suo sogno. Al contrario: Paola, innamoratasi anch’ella dell’idea bucolica di una vita a contatto con la natura, nelle sere d’inverno nutre il sogno di Max, trasformandolo in una visione comune, un desiderio che presto diviene progetto e realtà, quello di un ritorno alle origini, un‘immersione nella vita agreste, in un luogo pregno delle tradizioni familiari contadine della famiglia di lui, dove crescere i loro figli in una dimensione più umana.

stambecchi al parco del gran paradiso

La loro diventa una scelta di vita. La realizzazione materiale del sogno si ha nel 2003, quando nasce l’azienda agricola di Max e Paola. Tuttavia è solo nel 2014 che l’altro sogno della coppia si realizza, quando la Ferme apre le porte agli ospiti con 4 camere doppie superior al primo piano e 2 camere con accesso ai disabili al piano terra. Tutte in perfetto stile alpino, con mobili in legno di recupero e pietra locale, ovviamente dotate di bagno, angolo cottura e zona giorno.

ATTIVITA’ IN LOCO

Parco del gran paradiso paradisia giardino delle farfalle

Proprio vicino a la Ferme, sull’antica strada di caccia che conduce al Rifugio Vittorio Sella, si trova uno dei giardini botanici più alti delle nostre Alpi, il Paradisia, un posto magico per ammirare l’incredibile biodiversità alpina all’ombra del massiccio del Gran Paradiso. Oltre alla ricca e ovvia presenza di piante italiane ed esotiche, officinali e velenose, nel giardino si trovano una bella collezione di licheni e un’esposizione di rocce tipiche della zona. Da non perdere il giardino delle farfalle.

In Valnontey si organizzano gite in carrozza, proprio come una volta, con cavalli veri al posto di quelli fittizi dei motori a scoppio, per vivere la valle in modo lento e naturale. Sul percorso è possibile avvistare gli animali del Parco (prenotazione obbligatoria).

Cogne, capitale del Parco del Gran paradiso, è riconosciuta a livello internazionale per la grande attenzione verso la soft mobility. Sono moltissime infatti le possibilità di spostamento alternative all’auto: dall’efficiente trasporto pubblico all’importante network di mountain bike, e-bike e veicoli elettrici che serve tutta la valle. La cittadina, per questa ragione, fa parte del circuito delle Perle delle Alpi dal 2011.

Un bellissimo modo per conoscere i dintorni di Cogne e godere di una vista incredibile è quello di esplorarne i dintorni. Dal Montseuc – ci si arriva in telecabina – parte il Sentiero natura, un percorso ad anello con passaggi di diverse difficoltà, per grandi e bambini. Stupenda la balconata panoramica con vista sull’intera vallata di Cogne, il Gran Paradiso e il Monte Bianco. Altro panorama stupendo è quello che si vede percorrendo la Promenade Gimillian 270°, attraverso le antiche architetture del piccolo paese di Gimillan, uno degli insediamenti più alti dell’arco alpino.

Cosa fare a Cogne - Lilaz cascata

Poco distante da Cogne c’è il piccolo abitato di Lilaz, famoso per le sue bellissime cascate: 3 salti d’acqua per 150 metri totali e un piccolo percorso a salire per ammirare la meraviglia naturale da differenti punti di vista. Nei dintorni c’è anche una paleofrana costituita da blocchi di gneiss occhialino precipitato e accumulato in prossimità del fondovalle, formando grotte e passi d’arrampicata di differenti livelli di difficoltà. Sempre in zona, gli amanti della pesca sportiva, possono trovare un laghetto attrezzato.

Per informazioni su Cogne e la sua valle visita il sito cogneturismo.it

Per informazioni sul Parco del Gran Paradiso vai al sito ufficiale del Parco

 

Ivan Burroni
ivan@agendaviaggi.com

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Ivan Burroni

Personaggio dai mille interessi, la maggior parte dei quali ha una vita breve quanto quella di una farfalla Effimera. In mezzo al marasma di entusiasmo per le cose della vita tuttavia esistono delle costanti, tra le quali il viaggio e la scrittura. Sogna di unire alle sue due passioni anche l’altro grande amore: quello per la sociologia e lo studio dell’uomo. Cosa ama fare in vacanza? Affittare una vespa e girare senza meta, perdersi nella giungla cittadina o nella natura inesplorata di un luogo esotico e registrare impressioni su carta, magari su un tavolino che dà direttamente sull’oceano, con un bicchiere di vino in mano e la luce del tramonto che lentamente affievolisce per lasciare il posto all’ebbrezza della notte. Ha fondato il magazine InUnGiorno.com