520 dimore di charme in tutto il mondo, di cui una cinquantina in Italia. Uno straordinario patrimonio che unisce alta ristorazione, gusto per l’ospitalità, cultura e bellezze architettoniche: oggi Relais & Chateaux è tutto questo.
La raffinata catena di maison nacque nel 1954 per iniziativa del francese Marcel Tilloy, che ebbe l’idea di unire fra loro alcune splendide residenze di campagna trasformate in ristoranti e hotel di alta classe, con una certificazione di qualità sottoposta a rigidi criteri di selezione. Nasceva così la prima Route de Bonheur, un ormai storico itinerario gastronomico che collegava 8 relais da Parigi alla Costa Azzurra.
Da allora Relais & Chateaux è diventata una catena diffusa in 60 nazioni e nel 2014, per festeggiare il proprio sessantesimo compleanno, ha dato vita anche in Italia al Gourmet Festival, una ricchissima serie di eventi che attraversano il nostro paese da nord a sud per celebrare l’eccellenza gastronomica, i migliori prodotti del nostro territorio e il gusto italian style. Una delle “chicche” del Gourmet Festival è data dalle “cene a quattro mani”, che offrono la rara occasione di gustare il lavoro di due chef pluristellati solitamente operanti in Relais & Chateaux diversi ma uniti, nell’occasione, per creare un nuovo, speciale menù.
Ho potuto apprezzare una di queste squisite “cene a più mani” nel celebre ristorante Da Vittorio insignito dal 2010 con tre stelle dalla mitica Guida Rossa Michelin. Aperto nel 1966 da Vittorio Cerea, oggi il Relais – adagiato nel verde di Brusaporto, in provincia di Bergamo – ha come chef due dei figli di Vittorio, Chicco e Roberto Cerea. Ai padroni di casa si è unita una delle più brillanti chef donne della sua generazione, Valeria Piccini, premiata con due stelle Michelin per il suo lavoro al Relais Da Caino che si trova a Montemerano, provincia di Grosseto.
Seguendo la tradizione della maison, la cena Da Vittorio si è rivelata un tesoro di suggestioni italiane, unendo le proposte dei fratelli Cerea – come la tartare di tonno e ostriche accompagnata da crema fredda di porro in agrodolce – a quelle della chef toscana, come la deliziosa “acqua cotta”, zuppa di pane sciapo con pomodoro, spinaci, rosso d’uovo e ricotta aromatizzata alla cannella.
I vini – Fiorduva 2009 di Marisa Cuomo e Pommery Cuvée Louise 2002 – non sono stati da meno.
Un’esperienza magnifica che vi invito a replicare in uno dei tanti appuntamenti del Gourmet Festival programmati fino alla fine del 2014.
Marco Restelli