Secondo la moderna psicologia il nostro appetito è stimolato non solo dai profumi delle pietanze ma anche dal loro colore che influenza fortemente il nostro modo di mangiare. Provate ora a pensare cosa possa accadere il giorno che vi troverete a misurarvi con la cucina tahitiana e i suoi ingredienti. Alimenti che diventano un vero e proprio caleidoscopio di colori, una gioia del palato e degli occhi, il massimo per mangiare di gusto e in allegria. E non abbiate paura: la cucina tahitiana è molto leggera e gustosa al tempo stesso. Per cui non tornerete dalle vacanze in questi luoghi che stregarono il grande Marlon Brando, con troppi chiletti in più. Il fantasma «tutta ciccia e brufoli» non aleggia in queste latitudini.
La cucina di Tahiti è il risultato di una fusion di influenze francesi, cinesi, e polinesiane. Punto centrale per la cottura è il classico hima’a (forno interrato). Si tratta di una buca che viene scavata nel terreno nella quale uno strato di pietre e foglie separa gli alimenti dalla brace sottostante. Una sorta di forno naturale insomma il cui utilizzo è efficace per cuocere stufati di maialini da latte.
Re degli alimenti è il cocco, grande protagonista dei piatti tahitiani che viene declinato in ogni modo possibile: crudo, cotto, sotto forma di olio, latte oppure liquore. E non a caso l’ingrediente principale di molte ricette è proprio il latte di cocco che, tra l’altro, essendo ricco di principi nutritivi e leggero è molto indicato per malati e convalescenti.
Lo troviamo nel poisson cru (pesce crudo alla tahitiana) preparato con tonno rosso, cetriolo, lime cipolla e prezzemolo, sale e pepe. Nel pollo fafa, petti di pollo cotti con foglie di taro (un tubero locale le cui proprietà nutrizionali sono simili alla patata ma con molto più cacio e ferro), cipolle, zenzero, lime, e brodo oppure in un altro piatto tradizionale molto popolare come il ma’a Tahiti, composto da un ricco miscuglio di taro, uru (frutto dell’albero del pane), pesce, carne grassa di maiale e verdure.
L’albero del pane, l’ammutinamento del Bounty e Marlon Brando…
L’albero del pane è una delle piante caratteristiche dell’isola e a lei è legata la vicenda del più famoso ammutinamento della storia della Marina Britannica avvenuto nel 1789. Il Bounty era una fregata mercantile che salpò da Spithead il 23 dicembre del 1787. Rotta per Tahiti dove avrebbe dovuto caricare a bordo diverse piante dell’albero del pane da portare in Giamaica nella speranza che attecchissero per sfamare a buon mercato gli schiavi. Tutti conosciamo il resto della storia con il conseguente ammutinamento dovuto alla durezza della vita di bordo. Una vicenda dalla quale furono tratti diversi film il più famoso dei quali «L’ammutinamento del Bounty» del 1962 ebbe Marlon Brando come protagonista. L’attore fu letteralmente incantato da questi luoghi che decise di stabilirsi qui comprandosi un atollo e sposandosi con la tahitiana Terita Teriipaia conosciuta proprio sul set del film.
La frutta locale ci offre un trionfo di colori con pompelmi, papaye, manghi, lime cocomeri e ananas. Poi c’è una spezia amatissima da queste parti: la vaniglia, anzi per la precisione, «la vaniglia di Tahiti» che non è una specie endemica della flora polinesiana ma venne importata qui da un ammiraglio francese nel 1848 e viene considerata specie rara. Infine se per caso avete nostalgia della movida milanese e dei suoi aperitivi, sappiate che qui siete nel regno di sua maestà il Mai Tai, un cocktail a base di rum, succo di frutta, liquore al cocco o in alcune varianti Grand Marnier o Cointreau (influenza francese c’è sempre).E il Mai Tai degustato qui all’ombra di una palma, davanti all’Oceano, ha davvero tutto un altro sapore.
Infine una curiosità: viene prodotto in queste isole un succo particolare, ottenuto dalla spremitura del Noni. Un pianta esotica conosciuta da millenni nelle isole polinesiane per le sue proprietà benefiche. È un succo che per le popolazioni tahitiane è come un elisir di lunga vita. Secondo alcune ricerche avrebbe un forte potere immunostimolante, antimicrobico, antalgico (combatte quindi anche i dolori articolari) e antiossidante.
Tutte queste prelibatezze le potrete trovare all’interno dei grandi alberghi ma anche nelle caffetterie e nelle tipiche «roulottes». Queste ultime sono delle caffetterie “mobili” che offrono soprattutto cibo di strada locale e internazionale a poco prezzo.
Per ulteriori informazioni TahitiTourisme.it
Alfredo Verdicchio