Toronto, Canada.
Toronto, la città dove sono nati registi, attori, cantanti come Norman Jewison, David Cronenberg, Rick Moranis, Neil Young, è anche una delle città più multiculturali del mondo. Un mix di diversità culturale ed etnica che sono il cuore pulsante della capitale dell’Ontario e che trovano piena espressione con “Luminato”, il Festival delle Arti e della Creatività di Toronto, nato nel 2007, che quest’anno si svolgerà dal 14 al 23 giugno.
Musica, teatro, danza, arti visive, letteratura, cinema, giochi luminosi e feste faranno risplendere la città di luci ed eventi. Nell’ampio panorama del programma, si segnala l’omaggio alla cantante canadese, songwriter e pittrice Joni Mitchell, cui saranno dedicate due notti di tributo con l’esecuzione della sua musica. Non mancheranno grandi nomi, come il cantante e cantautore Rufus Wainwright, l’irlandese Glen Hansard e il chitarrista jazz Bill Frissell. Numerose saranno le installazioni di arte visiva, illuminazioni e scultura, come la Casa di bambola gigante di Viktor & Rolf, con poupettes vittoriane sotto forma di manichini in miniatura. Da notare la prima canadese dell’Opera Cinese Feng Yi Ting, diretta dal regista Atom Egoyan, un’interpretazione contemporanea del compositore Guo Wenjing e la performance de L’Allegro, il Pensieroso ed il Moderato del Mark Morris Dance Group di New York, considerata una delle più grandi opere di danza del XX secolo, che si svolgerà presso il Sony Centre con l’accompagnamento dell’orchestra barocca Tafelmusik con il Coro da Camera di Toronto.
“Luminato” è nato come un sogno vivente, e tale è rimasto nella sua filosofia, per riunire i migliori artisti canadesi e mondiali e celebrare la creatività attraverso nuove, originali e uniche opere d’arte. Un sogno in cui si fondono fantasia e gioia di vivere, un segno di positiva “resistenza” alla attuale epoca di crisi globale che sembra ridurre l’essenza della creatività. Un evento che abbraccia tutti i campi della creatività, favorendo la commistione delle arti e producendo una cultura accessibile a tutti, mettendo al centro le “arti artigiane” in controtendenza rispetto alla attuale arte digitale. Citando i suoi fondatori, David Pecaut e Tony Gagliano, il festival “è un tempo, un luogo e una serie di esperienze in cui ognuno può riconnettersi con la creatività insita in noi stessi”.
Francesca Vespignani