
Complottisti: ladro chi pensa ladro

Ha debuttato al Teatro Filodrammatici Milano lo spettacolo “Stato interessante”, da un progetto Amadio/Fornasari; sarà in scena fino al 30 gennaio 2022.

Milano, Italia.
Ve li ricordate? Abbiamo avuto l’occasione di recensire il precedente lavoro, N.E.R.D.s.
Compagnia rodata, di solida esperienza con il pregio di mettere in scena, usando il paradosso come chiave interpretativa, tematiche di interessante attualità.
“Stato interessante” vede uno dei tre protagonisti incinto (un pancione molto realistico) scatenare dinamiche competitive ed autodistruttive tra due politici presenti sul palco: “commedia paradossale che cerca di salvare tre maschi della specie, inconsapevolmente stanchi della propria mascolinità violenta, dal continuo gioco di prevaricazione che li imprigiona,provando a far rinascere in loro la fiducia in un futuro diverso e tutto da costruire”.
In epoca di uxoricidi, violenza di genere e disparità dei diritti basterebbe questa tematica a caratterizzarli come un Teatro impegnato ed attento al sociale. Ma “Stato interessante” va oltre. Pone domande agli spettatori e li introduce in una ricerca personale e sociale.
Con una regia essenziale e ricca di umorismo struttura una cornice con una tematica di antica data, purtroppo emersa con prepotenza in fase di pandemia: il complottismo e lo sprecare energie nel pensiero negativo.
Due i concetti chiave che contestualizzano la pièce ed evidenziati nelle note di regia dello spettacolo: il primo “…quando gli uomini sono messi sotto pressione competitiva si attiva un meccanismo che li porta a sopravvalutare eventuali situazioni di sabotaggio nei loro confronti e per questo motivo anche il loro livello di sabotaggio è più alto verso quelli che considerano avversari”; l’altro “Concentrati sul sabotare l’avversario, ormai non sanno più trovare soluzioni perché incompetenti, privi di creatività o, molto probabilmente, ormai disinteressati a cercarne di efficaci, impegnati come sono a difendere la loro posizione di potere prima che il bene comune”.

Così, un po’ ridendo ed un po’ masticando amaro, le nostre e le sociali meschinità diventano teatro, il giusto luogo preposto per il confronto, il sogno e la progettazione.
Dovuti i complimenti per un progetto riuscito e stimolante e per la capacità comunicativa degli attori in scena; un vero e propio invito a proseguire su questa strada la presenza di un pubblico giovanile, una vera e propria claque.
Foto Laila Pozzo
Pippo Biassoni