C’era una volta, tanto tempo fa, una principessa, il suo nome era Paolina Bonaparte, signora assoluta di Palazzo Borghese. Amava la comodità, il lusso ed era molto vanitosa. Soleva trascorrere ogni notte nella sua stanza, adagiata su di un comodo letto a baldacchino, situata all’angolo tra via di Monte d’Oro e via dell’Arancio, oggi residenza J.K. Place. Un hotel che ha mantenuto le caratteristiche regali. Sfarzo e vanità per far indossare, per una volta nella vita, l’abito principesco.
Tratto da una storia vera.
Ad un tratto l’orologio scocca le 18.00, indosso il mio abito e corro al J.K. Place di Roma. È il mio giorno da principessa! Eccomi in via di Monte d’Oro 30, suono il campanello, la porta si apre. Da adesso in poi tutto è magia.
Con il kit igienico alla mano, firmato J.K. Place, dotato di mascherine, gel e guanti, vengo accompagnata subito nella stanza regale, lì dove anni e anni fa chiudeva le palpebre ogni notte la Principessa. Sono emozionata, il mio desiderio si sta realizzando. Apro la porta della camera e vi trovo esattamente quel letto a baldacchino che tanto speravo, posato su di una moquette color porpora in perfetto pandan con il mio vestito.
Scosto le tende per ammirare il panorama e accecata da una cascata di luce purissima, inizio ad avvertire dietro la schiena un solletichio di meraviglia, forse mi staranno spuntando le ali. Mi aggiro nella stanza e irradiata da un raggio di luce che colpisce un’ intera parete a specchio mi avvicino e scopro che qui nascosto si cela una cabina armadio. Ma se l’aprissi e trovassi un vestito da principessa? Sì, mi piace sognare, ma qui si può. Apro la cabina armadio, niente vestito da principessa, ma in cambio trovo delle morbide scarpette da camera, le indosso e per un attimo anche il mio piede iniza a sentirsi importante. Mi appoggio ad un muro ed ecco che si apre una porta: il bagno. Creme, prodotti naturali, fragranze profumate, scrub ed una cabina doccia con seduta in marmo, tutto questo per impreziosire la mia pelle.
Non devi pensare più a te stesso, a farlo sarà lo staff del J.K. Place. Sa già tutto tutto di te, dal tuo cibo preferito, al tuo colore preferito, alla parte del letto dove dormi.
Mi attendono di sotto per un giro con le nuove eBike firmate Fiat 500L. Prendo l’ascensore nascosto, mi accomodo sulla poltrona aspettando la sua discesa a piano terra, le porte si aprono ed ecco servito un calice pronto per inebriare anche la mia bocca. Delle graziose bollicine mi solleticano il palato e mi danno la spinta giusta verso il divertimento.
La cura dell’ospite non salta nessun passaggio, per l’ intera durata del tuo soggiorno non ti sentirai mai solo. Tra suggerimenti di posti meravigliosi da vedere, boutique esclusive, consigli su dove prendere ottimi gelati artigianali e tour tra i vicoli nascosti di Roma, sentirai sempre sulla tua spalla il fantasmino del J.K. Place, pronto ad aiutarti nelle tue indecisioni e consigliarti sempre il meglio.
Immersi nelle storiche bellezze romane, sfrecciando con la nuova bici elettrica, ti godi il fresco venticello d’estate. I capelli seguono il movimento del vento, i piedi continuano a roteare e bellezze si continuano ad incontrare.
Un languorino mi colpisce il pancino, come presa dalla scia magica della bacchetta di una fata eccomi al ristorante dell’hotel. Grazie allo Chef Michele Ferrara il mio palato puo ballare e i miei occhi grazie a dei preziosi cocktail possono brillare. Profumi di Sardegna coronano il menu, dal polpo arrosticciato alla spigola con salsa alla vernaccia e zafferano ed infinite altre delizie. Buon divertimento! Con lo stomaco felice ritorni nel luogo principesco e incantata dall’assetto notturno della camera, tra musica, regali e luci soffuse, giaci come la principessa Paolina Bonaparte sul morbido materasso e ti lasci andare con dolcezza verso un sogno fiabesco.
Buongiorno principessa!
É ora di svegliarsi! L’Archeo Running ci attende per un allenamento con vista sui monumenti imperdibili della Città Eterna.
Mi sento libera da ogni preoccupazione, da orari, pare di evadere dal mondo e di entrare nel Lete dell’oblio. Sveglia poso i piedi a terra e mi accorgo di non riuscire a scacciare il pensiero che tutto questo è un dono, e nasce in me il desiderio di fermarmi qui per sempre.