Inaugurata ad Ascoli la rassegna monografica dell’artista emiliano Omar Galliani dal titolo “L’eco della Sibilla”. Un omaggio alla figura dei Monti Sibillini che il maestro del disegno ha voluto dedicare al territorio ascolano, a cui è legato da tempo. La mostra sarà visitabile dal 14 gennaio al 25 aprile presso gli affascinanti spazi di Palazzo dei Capitani
Sopra, Omar Galliani, L’ECO DELLA SIBILLA, matita nera su tavola, 2023.
Immagine in alto Omar Galliani, BLU OLTREMARE, pastello blu e tempera su tavola, 2019
Ascoli Piceno (AP), Italia
La rassegna comprende oltre quaranta opere dell’artista emiliano suddivide in sette differenti sale tematiche, tra cui la sezione inedita ispirata alla figura della Sibilla, realizzata appositamente da Galliani per il territorio ascolano.
L’artista ha voluto visitare di persona i luoghi del territorio appenninico segnato dal terremoto del 2016, dove risuonava appunto l’Eco della Sibilla. Si narra che tra le vette dei Monti Sibillini dimorava una donna di straordinaria bellezza, interlocutrice tra il cielo e la terra, tra il divino e l’umano.
La Sibilla che guarda i cieli
Sulle tavole in mostra riecheggia la poetica celeste dell’artista, legata a cieli infiniti e a universi di stelle lontane. Le sibille di Galliani sono donne di grafite con occhi serrati, colte nel profondo momento di meditazione. Sul volto di queste enigmatiche figure compare, incisa come un tatuaggio di pigmento rosso, la lettera α: l’inizio della profezia, l’origine del tutto.
“Mai più senza Dio o divinità occulte, ti sei seduta tra il cielo e la terra ignara del tempo che a te non occorre. Sembiante di mille volti guardi il mondo che inesorabilmente volge alla caduta. Noi orfani delle tue parole e certezze viviamo l’assenza nell’oblio del tempo”
Il disegno è sempre in viaggio per Galliani tra paesaggi interiori e il blu oltremare
Il legame del maestro Galliani con il territorio marchigiano emerge chiaramente anche in una seconda sezione della mostra “Raffaellesca e altro. Il disegno è sempre in viaggio”. Una serie di opere dedicate a Raffaello realizzate tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
Si aggiunge in mostra la sezione Paesaggi interiori, che racchiude opere ispirate a paesaggi reali, percezioni del mondo esterno ora trasformato in simbolica rappresentazione di mondi interiori, e la sezione De rerum natura ispirata dall’opera filosofica di Lucrezio, che esplora la connessione tra l’uomo e la natura attraverso la rappresentazione di due momenti fondamentali, la morte e la rinascita.
E ancora, la parte dedicata a Blu oltremare, che prende vita dall’essenza del colore blu, ad evocare il mare e il cielo, l’illusione di una prospettiva aerea e marina che si dissolve in infinite sfumature.
Poi Baci rubati / Covid 19, realizzata durante il periodo di Pandemia, è invece una filmografia disegnata, che oltre a stimolare una riflessione emotiva sul periodo di isolamento fisico, intende evidenziare il rapporto persistente e intenso dell’artista con il mondo del cinema.
Un inno alla genesi del pensiero
Infine, Traiettorie dell’essere testimonia una delle rare incursioni di Omar Galliani nel campo della scultura: nel 1983, durante gli anni di insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Urbino, plasmò una scultura in terracotta, da cui nacquero versioni in bronzo e in acciaio inox. In quest’opera, un inno alla genesi del pensiero, una testa coronata di arco si prepara a scagliare le proprie idee come frecce.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Stefano Papetti, con testi di Omar Galliani, Stefano Papetti e poesie del poeta Davide Rondoni e del critico d’arte Italo Tomassoni. Tutte le sale della mostra sono accompagnate da pannelli esplicativi, con testi di Azzurra Lucia Calò.
“In questi tempi di angoscia per la sorte dell’umanità afflitta da malattie incontrollabili, dalle problematiche ambientali, da sanguinosi contrasti politici e religiosi – scrive Stefano Papetti, curatore della mostra – l’opera di Galliani rappresenta uno stimolo alla riflessione pacata e nel contempo all’azione, sostenuta da una strategia fondata sulla logica, secondo metodi che affondano le loro radici nella cultura classica. Non c’è nostalgia per il passato nelle opere di Galliani, ma la consapevolezza che siamo eredi di una tradizione illustre che può ancora ispirarci e guidarci nell’affrontare le sfide del futuro”.
Grazie all’Associazione culturale Zoomart con il patrocinio della Regione Marche, Provincia di Ascoli Piceno e Comune di Ascoli Piceno.