
APPUNTAMENTO A CHAMOIS
Chamois, Italia.
Non è un caso se proprio Chamois, piccolo comune della Valle d’Aosta adagiato sulla conca prativa della Valtournenche (la valle del Cervino) a 1815 m di altitudine, ospita il festival Chamoisìc o Chamòisic che dir si voglia. La scommessa sull’alchimia perfetta tra musica e territorio questa volta vanta motivazioni profonde che meritano un breve approfondimento.
Chamois è un piccolo comune raggiungibile a piedi o in funivia. Questo significa che a Chamois non si può parcheggiare l’auto davanti a casa, non si può non considerare il peso del bagaglio a mano e non si deve sottovalutare la portabilità delle nostre braccia e delle nostre spalle.
Ma quando, in un modo o in un altro, si arriva a destinazione, la vita ci appare improvvisamente leggera.
E ci sembra naturale che un camoscio ci tagli la strada, che l’unico negozio presente in piazza esaudisca (ed esaurisca) il nostro bisogno di shopping compulsivo o che una volpe ci tenga compagnia in giardino anche solo per qualche minuto..
Chamois ha i contorni dell’isola senza mare. Si nuota nel verde d’estate e nel bianco d’inverno. E in questo microclima rubato alla frenesia della città, la musica si sente molto a suo agio. Soprattutto se anche lei, la musica, ha caratteristiche particolari come il territorio che la ospita.
Giorgio Li Calzi, trombettista e direttore artistico del festival, ci dice: “…i concerti di Chamoisic non vogliono seguire quel tipo di direzione culturale che ci viene imposta dalla televisione, cioè mercenaria e uniformata, che non tiene conto che al pubblico piace pensare o elaborare. Chamoisic non vuole essere nemmeno un festival astruso, ovviamente, perché un quartetto d’archi che suona Webern, magari in riva a un lago di montagna, non è strano o difficile. È semplicemente bello”.
All’insegna dell’eclettismo gli ospiti della 4a edizione Chamoisic dal 1° al 4 agosto: dalla musica del territorio valdostano al rock e all’elettronica, dal jazz di matrice internazionale alla canzone italiana d’autore legata alle radici.
E subito dopo i concerti all’aperto, jam sessions dalle ore 22 nei locali di Chamois in compagnia dei musicisti del festival e degli amici di Chamoisic.
Non ci resta che tuffarci nelle sonorità di questo mare verde di prati e di pini che profuma di resina e di musica.
Elena Canone
Foto di Antonio Baiano