Dal 28 settembre 2024 ad Anversa eccezionali eventi dedicati al più grande artista moderno delle Fiandre, James Ensor: una grande personale al Museo KMSKA e altre mostre presso il Plantin Moretus Museum e il FOMU
Milano, Italia.
Anversa si prepara ad accogliere, a partire dal 28 settembre, alcune grandi mostre dedicate o ispirate al pittore belga James Ensor, a 75 anni dalla morte.
Un anno dedicato a James Ensor
L’intero anno celebra ad Anversa, Bruxelles e nella città natale Ostenda il genio ancora troppo poco conosciuto di Ensor. Artista legatissimo al territorio, che è stato oggetto del suo interesse sia a livello artistico (il mare e la luce della costa fiamminga sono molto presenti nelle sue opere), sia di personale salvaguardia della natura, sarà un divertente accompagnatore per i turisti sostenibili che vorranno visitare le Fiandre nel 2024. “Da alcuni anni non guardiamo più ai numeri – spiega Tina, di Visit Flanders – il turismo non è il fine ultimo da raggiungere ma un mezzo per arricchire la destinazione e il turista che la visita. Ci sta a cuore il benessere della comunità locale, valorizzare i tratti dell’identità fiamminga, unici e speciali. Le connessioni con Italia, il ciclismo, la cultura della birra, il patrimonio medievale, rinascimentale e l’arte moderna”.
La personalità di Ensor
Herwig Todts (a sinistra nella foto in alto), direttore della sezione moderna del KMSKA (Museo Reale di Belle Arti) di Anversa, che riapre al pubblico dopo 11 anni, completamente ristrutturato, tratteggia così la straordinaria personalità di James Ensor: “Fu anche performer, suonava il piano, era un poeta, uno sperimentatore di generi pittorici e di tecniche, egocentrico, vanitoso, convinto di essere il migliore di tutti, molto polemico anche con i colleghi del movimento dei XX. Invitato ad una mostra nel 1887 alla quale partecipò anche Seurat, quest’ultimo attirò l’attenzione e la cosa non andò a genio a Ensor. La sua è una pittura molto complessa, assorbe, rielabora e restituisce tutto ciò che ha assorbito!
Usa un armamentario simbolista con maschere e scheletri (non dimentichiamoci che i genitori avevano un negozio di maschere e souvenir che vendevano ai – da Ensor detestati – turisti della costa) ma poi critica i simbolisti tutta la vita. Pratica il genere della natura morta, come esercizio per scomporre i colori e ritrae la natura, soprattutto il mare di Ostenda. Tende verso l’informale, è vicino alla pittura di Turner ma fa anche la pittura di interni, tradizionale, dipinge scene grottesche come Bosch e Bruegel. Potremmo essere tentati dall’interpretazione che giocasse col suo genere: sicuramente nella sua arte c’è molta ironia, molta libertà di muoversi tra le categorie. È molto difficile definirlo: diciamo che la sua è una pittura antiborghese ribelle, decisamente insofferente a tutte le costrizioni. Quello che ha scoperto Ensor è che le maschere possono rendere più intense le espressioni. Siamo ridicoli, siamo feroci: possiamo rappresentarlo con le maschere”.
Le mostre
Il 28 settembre inaugurerà la grande mostra al KMSKA dedicata ad Ensor e ad altre grandi personalità dell’Europa del tempo: sarà possibile ammirare, affiancate a quelle dell’artista fiammingo, opere di Munch, Monet, Manet, Seurat, Turner, Pellizza da Volpedo, Marinetti e molti altri pittori moderni e post moderni. Arriveranno opere e maschere da Los Angeles, Tokyo, New York. A latere della mostra principale altre speciali esibizioni animeranno il clima culturale dell’autunno di Anversa e della costa fiamminga.
Nel piccolo gioiello Plantin Moretus Museum, casa natale e stamperia di Ensor, si potranno ammirare i suoi numerosissimi lavori ed esperimenti grafici; al FOMU esporrà l’importante fotografa americana Cindy Sherman, sulla bellezza non convenzionale, in due mostre rispettivamente sui suoi lavori sperimentai degli anni Settantacinque/Ottanta e su arte e moda; infine si potrà visitare una mostra su maschere e trucco riferiti a Ensor in cui esporranno importanti make-up artists e hair stylist, come Julien D’Yse Inge Grognard: “Vediamo che il trucco e l’hair styling sono un business molto remunerativo ma non sono solo questo – spiega Liesbeth De Maeyer – Sarà una mostra molto colorata che userà molto i mezzi di comunicazione, celebrerà la capacità manuale di questi artisti. Anche truccarsi o mascherarsi possono essere espressione di libertà”.
Info. Visit Flanders
Ph. Elena Borravicchio