A Roma la mostra “Dal Futurismo all’arte virtuale”, tra l’arte del ‘900 e installazioni contemporanee

A Roma la mostra “Dal Futurismo all’arte virtuale”, tra l’arte del ‘900 e installazioni contemporanee

Scritto da Michela Formicone on . Postato in Appuntamenti, Cultura

“Dal Futurismo all’arte virtuale” è la nuova mostra presso lo spazio espositivo La Vaccheria, a Roma Eur: dal 9 settembre 2023 al 14 gennaio 2024, un percorso di oltre 100 opere, ad ingresso gratuito, rappresentative dell’arte rivoluzionaria del Novecento, in dialogo con un’ambientazione onirica ricreata attraverso installazioni contemporanee immersive e digitali.

Roma, Italia.
Ad un anno dalla sua inaugurazione, lo spazio espositivo “La Vaccheria”, gestito dal Municipio IX Roma Eur, apre le sue porte per una nuova esposizione dedicata al rapporto tra l’arte del Novecento (il Futurismo, la Pop Art) e l’arte contemporanea, contaminata dal digitale, caratterizzata da un’unione di linguaggi e strumenti. La mostra è un racconto da vedere e da ascoltare, in cui immergersi, con pezzi d’arte di grande valore, dal Futurismo ai giorni d’oggi. Per citare qualche nome: Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani, Piero Manzoni, Yves Klein, Marcel Duchamp, Man Ray, Salvador Dalì, Giacomo Balla, Lucio Fontana, Andy Warhol e molti altri.

Le opere esposte provengono da due collezioni private e sono state raccolte dalla Collezione Rosini Gutman a cura di Gianfranco Rosini ed Elisabetta Cuchetti. L’esposizione è realizzata dal Municipio IX con il supporto di Roma Capitale e con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura.

Dal Futurismo ad oggi

Tanti i temi che i due curatori della mostra, Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei, hanno voluto richiamare creando una connessione tra passato e presente. Nelle quattro “capsule” che delineano il percorso espositivo, ovvero quattro set tematici, si evidenzia come i temi di interesse per i futuristi, quali il rapporto tra uomo, tecnica e tecnologia e quello tra uomo e scienza, fossero tanto importanti allora, con i primi aerei e la curiosità per ciò che l’uomo poteva essere capace di fare, quanto lo sono oggi, con il dibattito sull’intelligenza artificiale. Si tratta di temi e questioni ancora del tutto aperti: la mostra non intende risolverli, ma stimolare una riflessione.

Una tematica molto importante nella contemporaneità e che ha avuto grande spazio in questa mostra è la sostenibilità: tutto è realizzato con materiali di recupero. Si possono citare a tal riguardo le opere dell’artista William Zanca, che ricrea disegni con l’impiego di vecchie lattine.

L’esperienza

La mostra punta sull’esperienza: sul far vivere al visitatore un percorso immersivo, fatto non solo di grande arte, intesa in senso “classico” (dipinti e sculture), ma anche di installazioni luminose e sonore. I due curatori dell’esposizione hanno voluto giocare con i grandi artisti e contestualizzarli, attraverso inserti di contemporaneità, in situazioni oniriche e sorprendenti.

Entriamo così nella Mirror Box, un cubo al cui interno c’è una video opera immersiva dedicata alle linee geometriche, con effetto caleidoscopico, tipiche del Futurismo e a quei suoi colori vividi e intensi che portano lo spettatore direttamente nel futuro. All’esterno della Mirror Box, una superficie specchiata volutamente irregolare, che la divide dallo spazio esterno, ma che allo stesso tempo lo rispecchia, instaurando un dialogo. Anche qui si trova un elemento (inaspettatamente) riciclato: i materiali sonori che accompagnano il video sono composti dalla voce originale di Filippo Tommaso Marinetti e da un tipico strumento futurista, il rumorarmonio.

La successiva opera immersiva è un “giardino segreto”, con piante vere (prestate dall’Assessorato all’Ambiente di Roma) e neon, popolato dalle Nanà Danzanti di Niki de Saint Phalle. Mentre si passeggia nel giardino, si viene accompagnati da suoni della natura deformati in modo onirico.

Nell’ultima opera immersiva, la capsula Metafisica dedicata a de Chirico, troviamo due opere dell’artista (“Piazza d’Italia” e “Arcobaleno”), circondate da un’ambientazione surreale e sospesa, dove luci e suoni si incontrano e danno nuova voce e interpretazione ai dipinti, estendendoli al di fuori dei confini della cornice. “Non che il grande Maestro de Chirico avesse bisogno di noi!” commentano i curatori.

La Vaccheria

Una menzione particolare è per l’edificio in cui si trova la mostra. La Vaccheria è un casale storico, con una superficie complessiva di quasi 1.800 metri quadrati, che un tempo ospitava stalle per le mucche. L’edificio è stato rimodernato nell’ambito del programma urbanistico Eur-Castellaccio e ad oggi è, a tutti gli effetti, un nuovo museo.

Il nuovo museo, per citare Isabella Pezzini (2016), è un nuovo modo di intendere il museo: il museo diventa una nuova icona metropolitana, capace di conferire una forte identità al luogo di insediamento, di fungere da catalizzatore di processi di rinnovamento urbano, di funzionare come punto di riferimento e di attrazione.

Proprio in questo senso, infatti, come spiegato da Titti Di Salvo, presidente del Municipio IX, questo edificio è stato concepito primariamente come un luogo dove “stare”. Uno spazio creativo aperto ai giovani artisti (metà della struttura è infatti dedicata alla mostra “TecArt – Emozioni in Teca”), con sale di consultazione cataloghi, lettura e coworking. Uno spazio pubblico che rende la cultura un luogo accessibile.

INFO

“Dal Futurismo all’arte virtuale”
9 settembre 2023 – 14 gennaio 2024
Ingresso gratuito
La Vaccheria – Via Giovanni L’Eltore, 35 – Roma Eur
Si arriva a piedi anche dal parco Eur Castellaccio (ingresso via Severino Delogu)
Parcheggio interno gratuito
Orari:
dal martedì al giovedì ore 9:00-13:00
venerdì, sabato e domenica ore 9:00-19:00
Chiusa il lunedì

Testo e foto a cura di Michela Formicone

Michela Formicone

Michela Formicone

Classe 1996, nata e cresciuta vicino Roma. Quando era piccola, le piaceva ideare pubblicità. Giocando, ritagliava dalle riviste i loghi dei brand, immaginandoli come sponsor per un evento da lei organizzato. La comunicazione, il marketing, la pubblicità: da sempre hanno guidato le sue scelte di studio e hanno costituito le sue esperienze lavorative. Ha frequentato La Sapienza Università di Roma, Facoltà di Medicina e Psicologia, dove ha conseguito due lauree. Nel 2018, la laurea triennale in Psicologia e Processi Sociali, con una tesi dal titolo: “Tra le trame dei tessuti. Raccontare, esprimere e vivere la cultura: i musei della moda nel Lazio”. Nel 2020, la laurea magistrale in Psicologia della Comunicazione e del Marketing, con una tesi dal titolo: “Le rappresentazioni sociali del populismo e della pandemia da Coronavirus: un’analisi lessicometrica delle libere associazioni in chiave psicologico-sociale”. Il suo lavoro nella comunicazione è iniziato appena compiuti 18 anni, nel settore degli eventi e delle promozioni, e continua oggi nel mondo del digitale. Dal 2020 è libera professionista con diverse collaborazioni nel digital marketing: si occupa in particolare di content marketing, social media marketing e web copywriting. Le piace essere in costante formazione: non solo tramite corsi e libri, ma anche cogliendo stimoli dalle persone che incontra. La sua passione per la scrittura ha radici lontane nel tempo. Era il 2007. Creava riviste dedicate alle star del momento. Persino un magazine interamente sulle sue Barbie, con articoli di approfondimento sulle fantasiose vicende che avvenivano nel suo mondo di giochi. La sua passione non è mai finita. Ad oggi, scrive sul suo blog "La Stanza di Michela" e collabora con diverse testate online parlando dei temi che più ama quali moda, psicologia, viaggi, lifestyle, film e serie TV.