
A Milano la prima del Don Chisciotte

Al Teatro Manzoni di Milano, dal 18 al 30 gennaio 2022 il visionario romanzo di Cervantes: Don Chisciotte. Protagonisti Alessio Boni e Serra Yilmaz.
Vi comunico che, a causa della odierna positività al Covid-19 del protagonista Alessio Boni, le restanti recite dello spettacolo Don Chisciotte in programma dal 25 al 30 gennaio non potranno andare in scena.
Le recite in oggetto verranno riprogrammate in data da definirsi nella stagione 22/23. Ratei di abbonamento e biglietti restano validi per le nuove date che saranno definite appena possibile.

Milano, Italia.
Da dove cominciare a raccontare la prima del “Don Chisciotte” che si è tenuta martedì 18 gennaio al Teatro Manzoni di Milano? Dal fondo, direi. Da quanto Don Chisciotte, impersonato da Alessio Boni, dice al suo fido scudiero, il giovane contadino Sancho Panza, di cui Serra Yilmaz veste i panni: “Fra tutte le virtù la più importante è il coraggio. Un coraggio estremo. Quello di essere fedeli ai propri sogni, soprattutto quelli di giovinezza”. Questo il messaggio del Don Chisciotte di Alessio Boni, un eroe fuori dal tempo, che, infiammato dalla lettura dei poemi cavallereschi, si convince di essere chiamato a divenire un cavaliere errante e si mette in viaggio per difendere i deboli e riparare i torti.
Un uomo che, come ha raccontato Roberto Aldorasi – che ha curato la regia (con Alessio Boni e Marcello Prayer) e la drammaturgia (con Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Niccolini) di quest’opera, liberamente ispirata al romanzo di Miguel De Cervantes Saavedra – ha scelto di vedere giganti dove ci sono mulini in una follia della volontà. La follia di chi non è pazzo ma vuole esserlo per scardinare la percezione di una realtà imposta.
Un Don Chisciotte sognatore e un Sancho Panza fortemente legato alla quotidianità nei suoi aspetti più prosaici (ha moglie e figli da mantenere), la cui iconicità è esaltata dalla semplicità delle scene e dei costumi, rispettivamente di Massimo Troncanetti e di Francesco Esposito.
Una favola per grandi. Un’opera nella quale le parole chiave sono Ironia, Visionarietà e Poetica, dove personaggi, oggetti e animali a tal punto sono colti nella loro profonda essenza da sembrare nati dalla fantasia di un bambino.
Bravissimi gli interpreti che, accompagnati, in una recitazione corale, dagli altri personaggi (impersonati da Marcello Prayer, Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari e Elena Nico) hanno portato il loro pubblico per mano, di avventura in avventura, in questo viaggio.
Un viaggio attraverso la Mancia per combattere con Don Chisciotte giganti ed eserciti di infedeli, in realtà mulini a vento e greggi di pecore, contro il Cavaliere degli Specchi e un misterioso Mago che ha stregato il suo amore, la bella Dulcinea del Toboso, vista una sola volta nella vita. Un viaggio immaginifico a fianco di un cavaliere nobile d’animo e innamorato che, per quanto stremato, continua a inseguire il suo sogno.
Bello l’uso dei dialetti nella recitazione che contribuiscono ad alleggerire la narrazione e il “personaggio” del Ronzinante, il cavallo, di pezza, di Don Chisciotte, suo inseparabile compagno.
Caloroso il saluto finale e il ringraziamento tributato dagli attori al pubblico culminato nel racconto di come sia andata rocambolescamente in scena questa prima da pandemia di cui però … non vi spoilerò il finale.
Photo Gianmarco Chieregato
Maila Costa

INFO
ORARIO SPETTACOLI
Feriali: ore 20.45
Domenica e festivi: ore 15.30
Manzoni Family: sabato, ore 15.30 / domenica, ore 11.00
BIGLIETTERIA
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TELEFONO
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