Una giovane commedia, è stata scritta dal trio inglese Lewis, Sayer e Shields ed ha debuttato a Londra nel 2012, che ha un solo scopo (ammirevole e soprattutto centrato): quello di far ridere il pubblico, offrendo un testo agile e pieno di battute. Tutti bravi gli attori (anche sotto il profilo… atletico, visto che in scena devono affrontare anche prove fisiche.
Milano, Italia.
A volte la domanda che vien posta a chi ha già visto uno spettacolo, sia esso un film, una commedia teatrale, un concerto, è questa: “A chi lo consiglieresti?”. Nel caso di quello di cui stiamo parlando adesso, “che disastro di commedia”, la risposta è semplice: “Soprattutto a chi nella sua vita ha fatto teatro per diletto”. Già perché nella commedia va in scena tutto quello che è considerato, normalmente, un errore e che chi ha fatto teatro come filodrammatico ha più volte sfiorato (o magari anche fatto). E così succede che a un certo punto, chi è in scena ripete per tre volte la stessa sequenza di battute, in modo sempre più parossistico, perché chi dovrebbe dire la battuta che segue non se la ricorda più e tutto si ripete, in maniera quasi inarrestabile. E se il suggeritore è distratto e all’attore che gli chiede cosa diavolo deve dire risponde stizzito: ”Ma và a quel paese!”, questa diventa la terrificante da un lato ma divertente dall’altro che l’attore declama. E se a tutto questo aggiungete, scenografie che cadono a terra, oggetti che dovrebbero trovarsi sul palco e non si trovano, porte che non si aprono costringendo gli attori a utilizzare la finestra per entrare e uscire dalla scena, vi trovate immersi in una di quelle commedie degli equivoci che, alla fine, accontentano tutti, non solo chi ha provato a fare teatro.
Info:
MTM Manifatture Teatrali Milanesi
In scena al teatro Leonardo, in via Ampére, a Milano.
Alfredo Rossi